Quali i pericoli per l’economia mondiale?

Quali i pericoli per l’economia mondiale?

Passate le elezioni europee ci si interroga su quali i pericoli per l’economia mondiale da qui a fine 2019.

Se pensiamo alle Borse a prescindere da tutto la nostra view resta positiva, anche se con le dovute cautele.

Quali i pericoli per l’economia mondiale: gli interessi personali di Trump

Abbiamo già parlato diffusamente di come ci sia parsa ambigua la manovra di Trump atta a riaprire la guerra sui dazi con la Cina.

E’ quasi parso che “The Donald” non volesse bruciare tutta le benzina nel 2019 per poi trovarsi a secco di sentiment positivo nella campagna elettorale di fine 2020.

Un dubbio che permane e che per alcuni mesi farà da potenziale freno alla voglia di crescere sia dell’economia USA che delle Borse internazionali.

Quali i pericoli per l’economia mondiale: l’esplosione del “sovranismo”

Il voto europeo ha dato i suoi esiti in realtà attesi.

La grande crescita dei partiti sovranisti non è tale però da scalfire le maggioranze che sin qui hanno governato (male) l’Europa.

Allo stesso tempo rappresenta però un grido forte, un segnale di malessere diffuso  tra le popolazioni.

Se la Commissione e il Parlamento,  ignoreranno questo sentiment politico, il rischio è che, da qualche parte, la protesta monti fuori dai binari…

Nel qual caso la situazione, anche per le Borse, si metterà decisamente male, a prescindere dai dati economici che in un simile scenario poi inevitabilmente seguiranno a ruota.

Quali i pericoli per l’economia mondiale: lo “sboom” degli Emerging

Colpita la Cina dalle manovre protezionistiche americane, il vero rischio è che, barriere doganali a parte, questo stato di incertezza finisca per contagiare anche altri emerging markets.

Così come agli Emerging non sarà certo di slancio sapere i grandi compratori europei in una fase di Austerity senza fine tra l’altro foriera di potenziali lotte e divisioni.

Mercati emergenti attualmente accreditati di un buon potenziale di crescita sia economica che borsistica ma che necessitano di un quadro internazionale di riferimento chiaro.

L’estendersi delle tematiche doganali e delle debolezze europee o anche soltanto il timore che ciò possa accadere non rappresentano certo il miglior viatico.

Tanto meno per incrementare nei portafogli posizioni su Borse già di per sé volatili.

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