Quali errori non bisogna fare per ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno di 459,83 euro

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Quest’oggi il Team di ProiezionidiBorsa, illustrerà ai lettori come ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno di 459,83 euro. Anzi, per essere più precisi, quali errori non bisogna fare per ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno di 459,83 euro

In particolare, tutte quelle cose che i cittadini non devono fare per vedersi riconoscere subito, l’assegno sociale.

Questa prestazione economica, della quale si possono  trovare tutte le informazioni nell’apposita sezione del sito ufficiale dell’INPS, è erogata dall’Istituto stesso.

Si tratta dunque, una misura assistenziale riconosciuta a quei cittadini che versano in condizioni economiche disagiate.

Già chiamata pensione sociale,  per l’anno 2020, può arrivare ad valore massimo di 459,83 euro al mese per 13 mensilità.

Non tutti coloro che hanno diritto all’assegno sociale, infatti, ricevono dall’INPS l’importo pieno di 459,83 euro. Tale importo è ridotto in presenza di redditi superiori.

Quali errori non bisogna fare per ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno di 459,83 euro

L’Istituto di Previdenza spiega come fare domanda, quali sono i requisiti, gli importi ed il calcolo dei redditi ai fini dell’attribuzione dell’assegno sociale.

Ma quali sono gli errori da non fare per ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno di 459,83? Ecco spiegato nel dettaglio come fare per ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno sociale.

La prima cosa è quella di richiedere un’indagine sulle proprie ed eventuali posizioni fiscali aperte presso l’Agenzia delle Entrate o presso le CCIAA ossia le Camere di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura.

Questa indagine, potrebbe fare emergere posizioni fiscali individuali aperte, il possesso di quote in società, in particolar modo, in società di persona.

Non procedere dunque ad un’indagine in tal senso, sarebbe il primo errore da non fare se si vuole ricevere dall’INPS ogni mese l’assegno di 459,83 euro.

Il secondo errore da non fare è di presumere che pur avendo una Partita IVA aperta oppure una quota di società di persona inattiva, queste non rilevino ai fini della concessione dell’assegno sociale.

I titolari di Partita IVA così come i possessori di quote in società di persona sono sempre obbligati a compilare i relativi quadri e a presentare la dichiarazione dei redditi.

Nella prassi corrente, la mancata presentazione della Dichiarazione dei Redditi di tali soggetti, seppur senza reddito,  causa il mancato riconoscimento da parte dell’Inps dell’assegno sociale.

Il terzo errore da non commettere è quello di presumere che avendo un reddito non si ha diritto all’assegno.

Senza sapere, invece, che lo stesso verrà concesso in misura ridotta scomputato sino ai limiti di reddito previsti.

In qualità di Esperti di Economia e Fisco del Team di ProiezionidiBorsa, suggeriamo ai lettori di non presentare la domanda per l’assegno sociale senza aver effettuato tutte le verifiche del caso.

Questo eviterà perdite di tempo o il rigetto della domanda.

Approfondimento

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