Quali eredi possono sfruttare la successione necessaria per affermare il proprio diritto sull’eredità

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La successione necessaria è un istituto che rientra nella sfera del diritto delle successioni. Questa forma che prevede la Legge, mira a tutelare quelli che si definiscono eredi legittimi da una eventuale esclusione dall’asse ereditario. Con l’aiuto dei Tecnici di ProiezionidiBorsa capiremo quali eredi possono sfruttare la successione necessaria per affermare il proprio diritto sull’eredità.

Che cos’è la successione necessaria

La successione necessaria riguarda quell’insieme di norme che tutelano in ambito successorio i membri più stretti del nucleo familiare. Grazie a questa formula, si dispone che tali familiari conservino il diritto di ricevere, sempre e malgrado tutto, una quota del patrimonio del defunto. Tale porzione di eredità prende anche il nome di quota legittima.

In questo ambito, i princìpi fondamentale attorno ai quali ruota la normativa sono sostanzialmente due: il principio di solidarietà familiare e la tutela della volontà del soggetto sui propri beni al momento in cui cesserà di vivere. Sulla scorta si tali fondamentali e inalienabili diritti delle parti, vediamo quali eredi possono sfruttare la successione necessaria per affermare il proprio diritto sull’eredità. Come si esprime la normativa in merito e quali punti fondamentali tener presente affinché si possa ritenere valida.

Come si stabilisce la quota di eredità legittima?

Alla morte della persona cara, si potrebbero configurare due situazioni tipiche:il defunto non ha disposto alcun testamento circa l’assegnazione dei propri averi, oppure questi ha disposto un testamento con le sue ultime volontà. In quest’ultimo caso, egli ha esercitato il proprio diritto di volontà del singolo dando vita alla cosiddetta “successione testamentaria”. Differente è invece il caso in cui la successione sia su base legittima. In questa situazione si presume che le ultime volontà del de cuius vogliano far confluire i propri beni ai parenti più stretti. Questo tipo di successione svolge una importante funzione che mira a tutelare la famiglia in qualità di istituzione di preminente rilevanza.

Tra questi due assi, si muove quelle che abbiamo detto essere la successione necessaria. Essa non è una vera e propria successione formale, ma esprime il criterio che si segue in ragione di quanto sancisce la legge. Tale tipo di successione infatti stabilisce il limite entro il quale può muoversi la volontà del singolo pur conservando la suddetta tutela della famiglia. La disciplina della successione necessaria spesso entra in gioco quando vi sono delle donazioni che il de cuius ha fatto in vita. Questo secondo quanto stabilisce l’art. 555 del codice civile. Tale caso potrebbe determinare il  mancato rispetto della successione legittima e potrebbe entrare in gioco anche la collazione. Cosa fare in tali circostanze?

Quali eredi possono sfruttare la successione necessaria per affermare il proprio diritto sull’eredità

Quando si parla di successione necessaria, entrano in gioco gli eredi legittimari. Si tratta di quelle persone, generalmente i parenti più vicini al defunto, ai quali spetta una parte di eredità di cui non possono essere privati. L’individuazione degli eredi legittimari ha subito delle evoluzioni nel tempo in quanto son intervenuti dei cambiamenti nella concezione della famiglia sul piano normativo e sociale. Laddove nel codice del 1942 si privilegiava una visione fondata sulla famiglia patriarcale, la riforma del 1975 ha modificato lo scenario. La famiglia è divenuta quella che si fonda sul matrimonio e quindi la centralità si attribuisce al coniuge. Allo stesso modo, è scomparso il concetto di figlio illegittimo con una conseguente equiparazione dei rapporti tra genitore e figlio.

In tale mutevole prospettiva, alla morte del de cuius, il suo patrimonio si divide idealmente in due parti: la quota legittima intangibile e la quota disponibile. Secondo gli artt. 537, 538, 540 e 542 del codice civile, agli eredi legittimari spetta la seguente quota legittima: ½ se si tratta di un solo figlio; 2/3 in caso di più figli; ½ se vi è solo il coniuge o partner; 1/3 se sono presenti solo gli ascendenti; 1/3 se è presente coniuge e un figlio; se è presente il coniuge e più figli: al coniuge va ¼ della quota e i diritti sull’abitazione della casa familiare, mentre a ciascun figlio spetta complessivamente ½ della quota. Ecco dunque quali eredi possono sfruttare la successione necessaria per affermare il proprio diritto sull’eredità.

Approfondimento

Come evitare la collazione tra gli eredi

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