Quali contratti di lavoro non prevedono contributi

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Con il termine contributi, si indica il pagamento delle quote di retribuzione che finanziano le prestazioni previdenziali e assistenziali per i lavoratori. I contributi sono un obbligo per tutti i datori di lavoro, come previsto dall’articolo 2115 del codice civile. Alla firma di un contratto di lavoro subordinato scatta infatti il dovere di corrispondere periodicamente la contribuzione obbligatoria all’INPS.

L’omesso pagamento comporta una sanzione fino a 1.032 euro ed il rischio di una pena detentiva fino a 3 anni. Esistono però dei casi in cui questo obbligo decade totalmente o parzialmente. In questo articolo scopriremo quali contratti di lavoro non prevedono contributi obbligatori per dipendenti e datori di lavoro.

Chi deve versarli

In linea generale, i contributi calcolati sui contratti di lavoro subordinato ammontano al 27% circa della retribuzione lorda. Il soggetto obbligato al versamento di tali contributi è il datore di lavoro, mentre il dipendente non deve provvedere materialmente al pagamento. Parte delle somme oggetto della contribuzione arrivano però dallo stipendio del dipendente che trova mensilmente le relative trattenute in busta paga.

I contributi a carico del dipendete ammontano ad un terzo del totale. Mentre le imprese pagano i due terzi e provvedono a versare all’INPS quanto dovuto a nome dei dipendenti. La legge prevede le stesse condizioni per i soci lavoratori delle cooperative, mentre gli autonomi devono necessariamente provvedere interamente da sé. I lavoratori stranieri, anche se svolgono attività occasionale in Italia, devono attenersi alle stesse regole previste per i residenti. Per capire quali contratti di lavoro non prevedono contributi, vanno invece considerate altre tipologie di rapporti professionali.

Quali contratti di lavoro non prevedono contributi

Il lavoro occasionale è una forma di collaborazione che prevede il limite reddituale annuo di 5.000 euro. Questa formula esonera dal pagamento dei contributi e consente anche una gestione semplificata della fiscalità attraverso l’applicazione dell’imposta sostitutiva. I contratti a progetto e i Co.Co.Co prevedono una struttura simile a quella descritta per i lavoratori dipendenti. In questo caso, però, i contributi andranno alla Gestione Separata presso l’INPS. Ricordiamo che in caso di mancato pagamento dei contributi da parte del datore di lavoro, i dipendenti potranno richiedere l’accredito della contribuzione figurativa. L’Ente previdenziale contabilizzerà comunque l’intero importo contributivo non versato e si occuperà di rivalersi sull’evasore. Il dipendente non perderà quindi alcun diritto ai trattamenti previdenziali che abbiamo descritto in un recente articolo.

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