Qual è il fascino della matematica e perché chi la studia a scuola ha una maggiore probabilità di essere assunto?

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Viviamo ancora in un’epoca in cui esiste la distinzione tra chi è “portato” per la matematica e chi no. Per non parlare dei percorsi scolastici che sono spesso scelti, a monte, a priori, sulla base di quanta matematica comprenda un certo piano si studi.

Ha senso questa impostazione di fondo? Assolutamente no.

Vediamo allora di capire qual è il fascino della matematica e perché chi la studia a scuola ha una maggiore probabilità di essere assunto.

L’amore per l’ordine, il dubbio e la disciplina

In verità non esiste un percorso scolastico migliore di un altro e viceversa. Esiste, invece, un certo tipo di formazione scolastica che lo distingue da tutti gli altri.

Ora, le materie letterarie sono più efficaci nel tirare fuori dallo studente la componente più emotiva, più artistica, più intima. E questo proprio perché lo aiutano all’introspezione dell’animo umano, alla comprensione dei comportamenti e dei fatti della società.

Anche la matematica è un linguaggio al pari del latino, del greco e delle arti espressive. La matematica poggia, infatti, su una sorta di grammatica tutta sua, differente e fatta di segni algebrici al posto della punteggiatura.

Dunque, per essere a proprio agio con la matematica, bisogna imparare prima il suo linguaggio e  comprendere a fondo il suo codice e le sue regole.

Il problema è che oggi la società, e quindi anche lo studente, vuole la soluzione facile, immediata, scevra da un impegno logico a priori. Tutto e subito sono, infatti, diventati i nuovi mantra e si rigetta anche la sola idea di ragionare per tentativi, prove, esercizi costanti e disciplina.

L’indole democratica della matematica

Ancora, la matematica non mira a eliminare l’incertezza, anche se al suo interno non contempla l’errore, la sfumatura. Si preoccupa, invece, di spiegare quell’incertezza e la complessità, ponendo a oggetto del suo studio quanti più parametri e variabili possibili.

Ecco, sotto questo punto di vista, la matematica è alquanto inclusiva e aperta. È un tipo di studio che non ha pregiudizi di sorta e pondera ogni possibile scenario, in modo oggettivo.

Quest’ultimo concetto in matematica va appunto sotto il nome di variabili, la classica “x”, per intenderci. Quindi, si può dire che la matematica è  alquanto democratica e inclusiva nella sua stessa essenza.

Perché le aziende spesso cercano laureati in materie scientifiche

Infine, c’è un altro aspetto da sottolineare e ha a che fare con il mondo del lavoro. Perché spesso alcune inserzioni di lavoro o, comunque, per alcuni profili lavorativi, vengono maggiormente apprezzate le abilità scientifico-matematiche?

Il motivo non è affatto legato a una simpatia o a una preferenza di partenza, ma si ricollega a questa considerazione. Un candidato che abbia nel suo curriculum scolastico un profilo maggiormente scientifico trasmette al selezionatore una possibile maggiore propensione al problem solving.

I problemi, a scuola, si risolvono con le regole e con un approccio step-by-step. Idem in azienda: il quotidiano di ogni impresa è fatto di mille problemi. Per risolverli, occorrono regole, disciplina, apertura mentale, esercizio e sperimentazioni continue. Si presume, in definitiva, che il candidato sappia ben coniugare le regole all’elasticità mentale.

Ecco, dunque, spiegato qual è il fascino della matematica e perché chi la studia a scuola ha una maggiore probabilità di essere assunto.

Infine, in quest’articolo presentiamo qual è il percorso scolastico che conduce al lavoro e alla carriera.

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