Prospettive economiche europee in miglioramento: che fa la Lagarde?

Lagarde

Le prospettive economiche europee sono inevitabilmente strettamente correlate a quelle della Germania.

Non fosse altro che per l’incidenza percentuale molto alta dei numeri tedeschi sui dati complessivi dell’Unione Europea.

Ebbene dopo mesi di affanni oggi i dati macroeconomici tedeschi hanno rialzato la testa dando alle prospettive economiche europee un respiro migliore.

Borse oggi: la FED annacqua i dati positivi

Per la verità l’andamento odierno delle Borse non pare improntato a un grande ottimismo ma su questo pare avere inciso di più la FED.

Ieri sera infatti Powell, reduce dall’ennesimo attacco subito da parte della Casa Bianca, ha chiarito che al momento la FED si ferma sui tagli dei tassi.

Per poi dare una stoccata a Trump specificando che la Banca centrale: “agisce sui numeri e non sulla politica…”.

Gli operatori che puntavano a nuovi tagli dei tassi americani nel breve oggi sono delusi e si saranno messi a vendere azioni.

La controprova nel pomeriggio all’apertura di Wall Street  che sarà da seguire con grande attenzione fino poi alla chiusura delle 22.

Dati macroeconomici europei di giornata

Torniamo però ai dati macroeconomici europei di giornata che aprono a prospettive economiche europee meno brutte di quanto temuto sino a qua.

Tasso di disoccupazione francese (3° trim.) 8,6% 8,4% 8,5%
PIL della Germania (Annuale) (3° trim.) 1,0% 0,9% -0,1%
PIL della Germania (Trimestrale) (3° trim.) 0,1% -0,1% -0,2%

Il PIL tedesco torna a segnare una crescita positiva allontanando lo spettro della recessione.

Tra l’altro passare da -0.1% a +1% battendo anche le attese poste a +0.9% non è certo dato trascurabile.

Anche perché pure il dato trimestrale si porta in positivo a +0.1% versus -0.1% atteso e -0.2% del mese scorso.

Insomma una rinascita tedesca che a breve potrebbe fare sentire i propri effetti benefici anche sulle Borse e sull’indice DAX in particolare.

La Lagarde segue le orme di Draghi con astuzia

Con le prospettive economiche in miglioramento Christine Lagarde ha certamente subito maggiori pressioni da Berlino per abbandonare la strada del QE tracciata da Mario Draghi.

La nuova presidente della BCE ha reagito con grande astuzia esondando di acquisti, di bund tedeschi ed emissioni olandesi e francesi, la quota di QE mensile.

Mettendo così a tacere mugugni e proteste per la manica larga monetaria introdotta dal CEO uscente.

Almeno per ora.

Che poi la Francia farebbe meglio a guardare fino a che punto le conviene questo apparentamento perenne con la Germania.

La disoccupazione salita all’8.6% versus 8.4% di consensus e 8.5% scorso dimostra come le politiche attuali, corredate dalle idee di Macron, non stiano assolutamente funzionando.

Tanto che tra le Borse e le azioni da non comprare il CAC 40 e i suoi titoli rimangono in prima fila.

Poco consolante il fatto che ormai la forbice tra disoccupazione italiana e transalpina sia ridottissima anche se qualcosa in termini di alleanze a tendere  dovrebbe pur indicare…

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