Promozione Covid 19: quando gli sconti sono ingannevoli

sconti

Una guida sulla Promozione Covid 19: quando gli sconti sono ingannevoli.

E’ufficiale! La Conferenza Stato-Regioni ha fissato la data definitiva per la partenza degli sconti valevole su tutto il territorio italiano. Non si tratterà più del mese di luglio, come dai primi rumors era parso di capire, quanto del primo agosto. Uno slittamento di un mese che, a livello intenzionale, dovrebbe consentire ai consumatori di riappropriarsi di una pseudo “normalità” che l’emergenza sanitaria ha fatto venire meno.

La posizione delle associazioni di categoria

Una posizione che si pone sulla scia delle richieste inoltrate dalle associazioni di categoria delle imprese del commercio, maggiormente rappresentative a livello regionale. La totale assenza d’incassi di mesi, per certi esercizi commerciali, ha provocato ricadute pesantissime per interi comparti. Una decisione ritenuta, dunque, necessaria sia per i commercianti, che per i consumatori. Ma come si sa, ci può essere sempre qualcuno che, più o meno dichiaratamente, tenta di eludere le maglie delle regole. Vediamo quindi, più da vicino, cosa s’intende per Promozione Covid 19, quando gli sconti sono ingannevoli.

Possibilità di sconti anticipati

Quindi, sembra di capire che, in linea di principio, fino a quella data, gli esercizi commerciali non sono autorizzati ad applicare alcuna scontistica sui prodotti di campionario. In realtà, approfondendo un attimo, alcune regioni, tra cui la Lombardia, hanno aperto alla facoltà dei negozianti di applicare sconti e promozioni già nel mese di luglio. Ciò significa che a giugno tutti gli esercizi commerciali dovrebbero vendere a prezzo pieno.

Sconti reali o fasulli

Passando però, dalle regole scritte, alla vita pratica, può essere tutt’altro che infrequente imbattersi in anomalie. Se quindi in passato si era affrontata la questione della tassa occulta Covid 19, ora affrontiamo la questione della “Promozione Covid 19”. E’ questa infatti la dicitura che alcuni negozianti hanno scelto per contrassegnare, già nel mese di giugno, le etichette dei prodotti in vendita. Ma, a ben vedere, potrebbe trattarsi di meri specchietti per le allodole.

Infatti la legge prescrive a chiare note che lo sconto o il ribasso effettuato deve essere necessariamente espresso in percentuale sul prezzo originario di vendita, che va sempre riportato, insieme al prezzo finale. Il consumatore avrà così modo di verificare entrambi i prezzi e la scontistica applicata. In tutti gli altri casi, si ha fondato motivo di ritenere che si tratti di una mera manovra, a fini pubblicitari, che però non ha nulla a che vedere con sconti reali. Quindi al di là dei titoli ad effetto, occhio a quanto viene riportato nelle etichette prima e dopo l’applicazione dello sconto.

Consigliati per te