Produzione industriale italiana in forte ripresa

produzione industriale

Grande e positiva sorpresa dai dati della Produzione Industriale Italiana.

Proprio a seguire dell’ennesimo monito del FMI all’Italia ed alle attese per la nostra economia escono dei dati straordinariamente positivi.

A  maggior ragione non si capisce questa ostinazione del FMI nel dare addosso all’Italia pubblicando report con aspettative calanti e relativi effetti catastrofici sull’intera Europa.

Tanto più che, per esempio, la Francia da settimane viaggia su svariati fronti a ritmi decisamente inferiori ai nostri.

Lo confermano anche i dati macroeconomici odierni.

Vediamoli.

Tabella dati produzione industriale italiana e francese.

    Produzione industriale francese (Mensile) (Feb) 0,4% -0,5% 1,2%
    Produzione industriale italiana (Mensile) (Feb) 0,8% -0,5% 1,9%
    Produzione industriale italiana (Annuale) (Feb) 0,9% -0,9% -0,8%

 

Notiamo che tutti i dati hanno battuto le attese ma notiamo anche che l’Italia su base mensile con +0.8% ha di fatto doppiato la Francia ferma a +0.4%.

L’Italia poi ha stupito anche sul dato annuale uscito a un brillante +0.9% che capovolge le attese ferme a -0.9% e al precedente di -0.8%!

PIL inglese in volo

L’altro dato di giornata che ha colpito molto è quello del PIL inglese.

    GBP PIL (Annuale) 2,0% 1,7% 1,5%
    GBP PIL (Mensile) 0,2% 0,2% 0,5%
    GBP Variazione mensile dei prezzi del settore dei servizi 0,4% 0,4% 0,5%
    GBP Produzione industriale (Annuale) (Feb) 0,1% -0,9% -0,3%
    GBP Produzione industriale (Mensile) (Feb) 0,6% 0,1% 0,7%
    GBP Produzione manifatturiera (Mensile) (Feb) 0,9% 0,2% 1,1%
    GBP Produzione manifatturiera (Annuale) (Feb) 0,6% -0,7% -0,7%

Ma come possiamo notare non è stato solo il PIL a +2% versus +1.7% atteso a battere il consensus in Gran Bretagna.

Praticamente tuti i dati compresa la produzione industriale del regno Unito sono usciti sopra le attese.

Dando un ennesimo colpo a chi sostiene che la BREXIT stia già impoverendo i sudditi di Sua maestà!

Continui errori di valutazione: il silenzio…sarebbe d’oro

Entrambe queste analisi confermano i continui gravi e ripetuti errori di valutazione che i grandi organismi internazionali dal FMI alle agenzie di rating compiono ormai in continuazione.

Quasi in una folle corsa ad emettere sentenze che condizionano pesantemente i mercati salvo poi essere smentite ed annullate dai dati concreti.

E se gli stati membri iniziassero a rivoltare queste istituzioni e i loro uffici studi?

E a normare in modo diverso le caratteristiche fondanti e  di partecipazione azionaria delle agenzie di rating?

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