Produzione industriale in Italia su e giù

produzione industriale

Giornata di dati sulla Produzione industriale in Italia che si prestano a una lettura ambivalente.

Da una parte il dato annuale che resta sotto le attese dall’altra il lato mensile che induce a un sano ottimismo.

Vediamoli allargando la tabella anche a un confronto con la Francia.

Tabella principali dati macroeconomici di Italia e Francia di giornata

    Produzione industriale francese (Mensile) (Mag) 2,1% 0,3% 0,5%
    Produzione industriale italiana (Mensile) (Mag) 0,9% 0,1% -0,8%
    Produzione industriale italiana (Annuale) (Mag) -0,7% -0,4% -1,5%

Vi è da rilevare che il -0.7% annuale ha comunque fatto segnare un deciso miglioramento rispetto alla rilevazione precedente che venne fissata a -1.5%.

Le attese a -0.4% erano dunque forse eccessive…

Molto promettente invece il dato a +0.9% registrato dalla Produzione industriale su base mensile mentre il consensus era a un modesto +0.1%.

Si tenga anche conto che si viene da un -0.8% per nulla incoraggiante e che ora viene ampiamente smentito.

Italia vitale ma serve ancora coraggio sul costo del lavoro e sulla burocrazia

Da questi dati emerge un’ Italia viva e vegeta che sta provando a ripartire pur in un contesto generale per nulla incoraggiante, anzi.

Le industrie italiane viaggiano a ritmi alti e questa è anche una buona garanzia a livello occupazionale e pertanto per tutto il ciclo economico nazionale.

Per fare un ulteriore salto di qualità serve che la politica oltre alla fiducia porti anche fatti concreti.

In ambito industriale ciò che serve è chiaro.

Una politica fiscale che premi le aziende che creino occupazione ma che si estenda anche a chi semplicemente riesce a mantenere attiva la propria forza lavoro.

Nel contempo, specie per le PMI, sarà fondamentale agire sull’abbattimento dei processi burocratici cui le aziende sono state progressivamente obbligate negli ultimi anni.

Non è un processo semplice, visto il consesso di regole e regoline sottostanti ad ogni periglioso passaggio della burocrazia, ma sarà fondamentale avviare un percorso di vera semplificazione.

La Francia ci torna davanti

Per puro spirito nazionalistico, semmai un po’ infastidisce vedere che la Francia, dopo gli evidenti affanni della fase dei gilet gialli, ci ritorna davanti con un +2.1% annuale, versus +0.3% e +0.5% precedente, di tutto rispetto.

Andata un po’ nel cassetto la fase rivoltosa evidentemente di là delle Alpi hanno trovato a loro volta i giusti stimoli per un rilancio.

Senza dimenticare che la Francia ha goduto di parametri UE di bilancio più laschi rispetto ai nostri nonostante un debito pubblico più elevato.

Ovvio che questo favorisca il governo transalpino rispetto al nostro.

Misteri dell’Unione Europea!

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