Probabile imminente esplosione rialzista dell’euro contro il dollaro neozelandese

euro

Ci sono momenti in cui determinati grafici sembrano pronti per generare segnali direzionali e il risk reward presenta ottime potenzialità. E’ il caso che osserviamo in questi giorni sul cambio euro dollaro neozelandese. Settimana prossima il Forex inizierà le nuove contrattazioni con un segnale di probabile imminente esplosione rialzista dell’euro contro il dollaro neozelandese. Perchè arriviamo a queste conclusioni? Procediamo per gradi per capire lo stato delle cose e poi definire un piano di trading affidabile e con elevate probabilità  a favore.

Il cambio euro dollaro neozelandese ha chiuso la scorsa settimana di contrattazione a 1,7770. Da inizio anno il cambio ha segnato il minimo a 1,6645 ed il massimo a 1,9933.

Nelle ultime settimane sembra essersi formato un importante swing rialzista dopo la  forte discesa iniziata nel mese di marzo dai massimi annuali. Falso segnale oppure una straordinaria occasione di acquisto?

Qual è la situazione grafica e come regolarsi?

Nelle ultime 4 settimane le barre che si sono succedute sembrano essere di abbrivio per un forte movimento direzionale rialzista. Come regolarsi e cosa fare?

La nostra strategia di investimento è la seguente:

comprare in apertura di settimana euro contro il dollaro neozelandese con stop loss a 1,7584 di breve e 1,7446 di lungo termine  ed obiettivo primo a 1,80 ed al superamento e tenuta verso area 1,85 e successivamente 1,90.

Probabile imminente esplosione rialzista dell’euro contro il dollaro neozelandese

Non vediamo particolari pericoli di brevissimo e le condizioni dei grafici di lungo termine sembrano tutte a favore di rialzi e sembrano puntare a massimi superiori a quelli segnati nel mese di marzo di quest’anno.

Riteniamo infatti che i prezzi attuali siano uno straordinario punto di ingresso per ottenere forti guadagni nei prossimi 12/36 mesi con possibile raggiungimento del target in area 2,3829/2,5793 (area dei massimi toccata nel gennaio/aprile del 2009). Gli oscillatori analizzati  confermano il nostro scenario e rafforzano la nostra previsione.

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