Prezzi del petrolio ancora in calo. Cosa succederà nei prossimi giorni?

petrolio vs coronavirus

I prezzi del petrolio stanno calando ulteriormente. Lo avevamo già anticipato nei gironi precedenti, ma questo inizio di settimana sembra preannunciare nuovi cali per le quotazioni in Borsa. Il caos ingenerato dal coronavirus sembra non volersi arrestare e gli investitori iniziano a tremare di fronte al panico generale che si sta diffondendo. Il petrolio sta pagando uno scotto molto forte e cerchiamo di capire dove risiedano le cause.

Il calo del petrolio è inarrestabile?

Il solo mese di gennaio, con questi forti cali, ha fatto svanire i guadagni legati alla vendita di petrolio accumulati durante lo scorso 2019. WTI e Brent hanno continuato a scambiare in perdita. Una chiara conseguenza del timore legato al calo della domanda. Il mercato dell’oro nero sta subendo un forte calo a causa del forte timore che i produttori di petrolio stanno palesando in questi giorni. Come indicato, il ribasso dei prezzi sarà variabile tra 0,5 e 0,7 centesimi per litro di carburante. Il Wti registra un calo totale del 20% rispetto all’ultimo anno quotazioni Brent (USOIL) scendono del 2,5%.

Prezzi del petrolio ancora in calo. Come procede l’Italia

A pagare le amare conseguenze della diffusione epidemica non è solo il prezzo del greggio, ma l’intero assetto dei mercati internazionali. L’Italia, ad esempio, ha momentaneamente bloccato i traffici turistici e commerciali con la Cina. Questo risulta essere un provvedimento precauzionale al fine di evitare una ulteriore diffusione del virus e una ulteriore ricaduta sui mercati. Il coronavirus ha inferto una forte battuta d’arresto alla domanda in generale e i mercati cinesi sono in grave affanno. Le previsioni non sembrano migliorare per il mese di febbraio. La prospettiva potrebbe mutare se si riuscirà a contenere la diffusione dell’epidemia e ad intervenire tempestivamente.

Virata sui beni rifugio

Gli investitori, intanto, spostano il loro interesse verso i cosiddetti “beni rifugio” come l’oro e i metalli preziosi per non vedere ulteriormente scendere il proprio volume d’affari. Gennaio si è chiuso con un segno positivo per l’oro e sembra che tale bene rifugio sia destinato a rimanere tale fin tanto che il timore del virus non verrà sedato. Un rialzo vicino al 4% sembra un’ottima alternativa di investimento per questo periodo di fibrillazioni sul prezzo del greggio.

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