Scorgere i prezzi alla produzione in Germania in calo non è una novità.
Di questi tempi ben pochi dati economici tedeschi danno la benché minima parvenza di ripresa.
Anche i prezzi alla produzione non si sottraggono a questo triste trend e confermano che anche le manovre BCE per ora stentano a produrre effetti concreti.
Indice tedesco dei prezzi di produzione (Annuale) (Ago) | 0,3% | 0,6% | 1,1% | ||||
Indice tedesco dei prezzi di produzione (Mensile) (Ago) | -0,5% | -0,2% | 0,1% |
Certo la liquidità viene immessa ora a settembre e noi commentiamo dati di agosto, ma quando si ragiona su tassi di interesse negativi contano più le aspettative che il dato reale.
Senza contare che con l’euro così debole i prezzi alla produzione dovrebbero lievitare, non certamente scendere!
Prezzi alla produzione in calo e se il TLTRO non servisse?
Il forte dubbio che insorge nell’analizzare questi numeri è che lo sbandierato TLTRO che la BCE utilizza come vessillo dei propri mirabolanti interventi al dunque non servirà un bel niente o comunque a ben poco.
Potrebbe verificarsi un fenomeno simile a quello del reddito di cittadinanza, ovvero una cosa che ci si aspetta che arrivi a un montante di richieste 100 e che poi a malapena arrivi a 60.
Nel reddito di cittadinanza, ok, qualcuno viene alleviato dai disagi economici e il resto sono risorse spendibili.
Ma i soldi (leggasi euro) che col TLTRO la BCE riserverà alla banche che fine faranno?
– se tutti prenotati dalle banche che garanzie vi sono che finiscano veramente, come auspicato, nell’economia reale e non vengano utilizzati, come spesso sin qua, nella speculazione finanziaria?
– se invece, come possibile, buona relativa parte non verranno utilizzati dalle banche che fine faranno? Resteranno inutilizzati?
La domanda è: può l’economia dell’Unione europea permettersi un tale spreco?
Puntare su un piano A senza chiarire da subito il piano B?
Il TLTRO: si va verso un secondo fallimento?
In fin dei conti il TLTRO ha già mostrato ampiamenti i suoi limiti al limite del fallimento.
I numeri dell’economia europea sono qua a dimostracelo.
Sì, certo si sono salvate le banche e nell’ottica del pubblico dei risparmiatori è stata ottima cosa ma a livello occupazionale e di ciclo economico nulla di buono si è ottenuto!
Il calo dei prezzi alla produzione coi tassi negativi e montagne di liquidità disponibile conferma ampiamente come al minimo la BCE avrebbe dovuto predisporre e chiarire un piano alternativo.
Una idea diseguale a quelle del recente passato per fronteggiare l’emergenza economica che attanaglia l’Europa e che rischia di trasportarla in una recessione storica.
Recessione senza precedenti perché sarebbe la prima volta che l’Europa si troverebbe ad affrontare una vera crisi coi tassi sotto zero e senza la disponibilità di nuove manovre espansive sul fronte dei tassi.