Un team di ricercatori dell’università Bicocca di Milano lavora instancabilmente. Per cosa? Un’idea che potrebbe cambiare il mondo. Inventare un tipo di plastica ricavata da fermentazioni microbiche e dalle biomasse. Per questo il nuovo materiale si chiamerà biplastica ed un crowdfounding mondiale è stato lanciato per aiutare la ricerca a proseguire.
Di cosa parliamo quando parliamo di bioplastica
In molti parlano di bioplastica, per motivi molto diversi. Purtroppo spesso le plastiche “naturali” del giorno d’oggi continuano a contenere additivi petrolchimici. Ora la ricerca dell’Università di Milano sta ricercando la plastica 1005 naturale.
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Si chiama Galatea Biotech il team che ha fatto partire la campagna di crowdfounding per poter concentrare tutti i propri sforzi sullo sviluppo e la possibile produzione di un nuovissimo tipo di materiale chiamato Pla. Il tutto partendo dallo sfruttamento dei trattamenti delle biomasse e delle fermentazioni microbiche. Presto diremo addio alla plastica che conosciamo grazie a questa rivoluzionaria scoperta.
Presto diremo addio alla plastica che conosciamo grazie a questa rivoluzionaria scoperta
Virtuosa e visionaria, la bioplastica dal nome Pla si presenta con caratteristiche simili a quelle delle comuni plastiche derivate dal petrolio. Essa però può totalmente biodegradarsi, sarà compostabile e non lascerà rifiuti inquinanti a fine vita del prodotto. Questo è ciò che spiega la professoressa Paola Branduardi del dipartimento universitario di Biotecnologie e Bioscenze, nonché presidentessa di Galatea Biotech.
Progressi giorno dopo giorno
L’obiettivo del crowdfounding è quello di raggiungere 10 mila euro. Già a metà del risultato desiderato Corepla, consorzio nazionale che si occupa di raccolta, recupero e riciclo di imballaggi di plastica raddoppierà i fondi a disposizione. Questo darà la possibilità di espandere sia la produzione che ulteriori ricerche riguardo Pla. Chiunque decida di aiutare donando all’iniziativa riceverà in campo tazze, penne, lunch box e altre ricompense fatte di questo materiale innovativo. Un’ottima causa verso cui donare che potrebbe riflettersi molto prima di quanto pensiamo sulla vita di noi cittadini.