Presto 7.000 posti di lavoro in Italia in questo settore fondamentale dove si potrebbe guadagnare molto bene

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In Italia sta per aprirsi una fase nuova del mercato del lavoro. La pandemia da Covid 19 ha cambiato le carte in tavola e le aziende hanno iniziato a guardarsi intorno. Il mondo del lavoro cerca nuove figure, nuove professionalità. Anche per questo bisogna iniziare ad adeguarsi.

Ci sono ottime notizie per i laureati in materie STEM, ovvero “Science, Tecnology, Engineering and Mathematics”. In italiano, si tratta di chi ha conseguito una laurea in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche o matematiche. Di norma, questi laureati finiscono per lavorare o nel settore della ricerca o in quello dell’insegnamento oppure in quello aziendale.

Soprattutto in quest’ultimo settore potrebbero essere in arrivo interessanti nuove possibilità. Il nuovo report dell’Italian Insurtech Association anticipa, infatti, che nei prossimi mesi, precisamente entro il 2024, le aziende soprattutto assicurative cercheranno nuovi profili molto specifici. Il reparto in questione è molto tecnico.

L’insurtech è, traducendo quasi letteralmente, l’applicazione delle nuove tecnologie digitali e software all’ambito assicurativo. Un campo dove le aziende italiane rischiano di essere molto carenti.

Dal report di IIA risulta che le polizze digitali subiranno una forte impennata nei prossimi dieci anni e che potrebbero servire presto 7.000 posti di lavoro in Italia.

Presto 7.000 posti di lavoro in Italia in questo settore fondamentale dove si potrebbe guadagnare molto bene

Il report è stato realizzato intervistando 150 soggetti e 85 aziende del settore assicurativo. Si tratta di un lavoro capillare, dal quale è emerso che le esigenze del mercato sono cambiate e che le aziende dovranno adeguarsi a esse.

Le polizze assicurative, ad esempio, ormai si stipulano in remoto e stanno diventando sempre più usate anche in settori finora meno sensibili. Tra questi, le assicurazioni sulla vita, quelle nel settore viaggi e quelle nel settore mobilità. Il passaggio di consegne tra le assicurazioni “tradizionali” e quelle del nuovo millennio, digitali, smart, richiederà un’innovazione tecnologica non indifferente. Di conseguenza, ci sarà bisogno di professionisti in grado di gestire questa evoluzione.

Molti top manager nell’insurtech ritengono che le aziende italiane soffrano di un grosso gap tra le attuali metodologie e le tecnologie che il mercato richiederà presto. Un divario difficile da colmare senza le adeguate professionalità. Ecco perché si ritiene che nei prossimi mesi il lavoro dovrà concentrarsi sul reclutamento e sulla formazione, specie degli intermediari.

Banche e assicurazioni ci credono così tanto da aver istituito, nel 2008, un apposito fondo dedicato alla formazione. L’INPS ha finanziato il progetto con oltre 400 milioni di euro nei primi dieci anni di attività, quasi tutti reinvestiti appunto in formazione professionale. Tutti segnali chiari che indicano un preciso sviluppo nel mercato del lavoro dove le aziende vogliono e vorranno investire.

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