Preferire l’ azionario sarà l’investimento vincente ancora per molto tempo?

mercati

Preferire l’ azionario sarà l’investimento vincente ancora per molto tempo?

La risposta a questa domanda/affermazione è racchiusa in un semplice acronimo: TINA. Questa parola, scritta in maiuscolo, come qualunque acronimo, vuol dire There IS No Alternative (non c’è alternativa). L’origine dell’espressione non è economica (ora lo vedremo), ma è stata sempre più utilizzata, in ambito economico, dalla fine della Grande Recessione.

TINA era uno slogan usato spesso dal primo ministro conservatore inglese Margaret Thatcher (che a sua volta la riprese da Herbert Spencer). Fu poi utilizzata  da altri politici, per esempio il tedesco Schröder. Con TINA, oggi, si intende identificare quella linea di pensiero che considera il neoliberismo come la sola ideologia restante valida. In economia, politica ed economia politica questa frase ha preso il significato della mancanza di alternative al sistema neoliberista. In pratica, afferma che libero mercato, capitalismo e globalizzazione siano l’unica strada percorribile per lo sviluppo di una società moderna.

Preferire l’ azionario sarà l’investimento vincente ancora per molto tempo

Nell’ambito che ci interessa in questo caso, ossia quello finanziario e dei mercati, TINA vuol dire che non ci sono altre alternative all’acquisto di azioni per avere rendimento. La realtà supporta questa affermazione. Il mercato toro   avuto ininterrottamente dal marzo 2009 ha ricevuto “linfa”  primariamente dalla mancanza di alternative di rendimento. La politica delle FED con il QE (quantitative easing, o alleggerimento quantitativo), infatti, ha ridotto a zero i tassi in molte parti del mondo, con altre banche centrali che hanno presto copiato la FED.

Anche in questo caso possiamo usare un’altro acronimo. In questo caso è ZIRP, cioè Zero Interest Rate Policy (politica di interessi a tassi zero). Questa scelta di abbassare i tassi e di tenerli bassi o a zero a lungo ha portato a non avere altre alternative che investire in azioni. Che, infatti, sono salite pressoché ininterrottamente, con solo pochi ritracciamenti, presto ricoperti, fino a febbraio di quest’anno.

Approfondiamo la questione.

Oggi, l’espressione TINA utilizzata dagli investitori per spiegare un’allocazione di portafoglio non ideale, di solito in azioni (come detto), proprio perché altre classi di attività offrono rendimenti peggiori. Questa situazione e le conseguenti decisioni degli investitori possono portare all’ “Effetto TINA”, per cui le azioni salgono solo perché gli investitori non hanno alternative valide.

La frase si riferisce quindi, oggigiorno, alla mancanza di alternative soddisfacenti a un investimento che è considerato (potenzialmente) discutibile. Per esempio, nella fase finale di un mercato toro, gli investitori potrebbero essere preoccupati dalla possibilità di un’inversione di tendenza. E, di conseguenza, non essere disposti ad allocare gran parte dei loro portafogli alle azioni. D’altra parte, le obbligazioni offrono rendimenti bassi. e le attività illiquide come il private equity o gli immobili sono anch’esse poco attraenti. Gli investitori possono quindi detenere azioni nonostante le loro preoccupazioni, piuttosto che tornare alla liquidità. Se un numero sufficiente di partecipanti è della stessa opinione, il mercato può subire un “Effetto Tina”. Il mercato aumenta gradualmente nonostante l’apparente mancanza di fattori trainanti, poiché non esistono altre opzioni per l’aumento di capitale.

Consigliati per te