Potremmo avere memoria pimpante e d’acciaio anche dopo i 70 anni se già a 50 anni inizieremo a eseguire questi esercizi contro il declino cognitivo

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L’allenamento mentale è importante quanto quello fisico per mantenerci attivi e in ottima salute anche dopo i 70 anni. Fra i timori di molti di noi c’è sicuramente quello del graduale declino cognitivo legato all’incedere dell’età. Una buona notizia arriverebbe però proprio dai ricercatori italiani impegnati nel progetto “Train the Brain”. La ricerca condotta dagli scienziati del CNR di Pisa, avrebbe trovato una possibile soluzione per contrastare il declino cognitivo. Lo studio avrebbe rilevato come i soggetti sottoposti agli esercizi del programma abbiano registrato un calo di una molecola infiammatoria. Sono stati effettuati degli esami del sangue alle persone coinvolte nel test prima e dopo il programma di allenamento fisico e mentale Train the Brain. Ebbene, dopo il programma di esercizi, si sarebbe riscontrata una riduzione della molecola infiammatoria CCL11, nota anche come Eotaxin-1.

Questa scoperta, pubblicata dalla rivista scientifica Brain, Behavior and Immunity,  potrebbe costituire la svolta nella prevenzione e nella cura delle malattie neuro-degenerative come l’Alzheimer. La molecola infiammatoria, sebbene non si sappia ancora quali cellule colpisca, sarebbe coinvolta nel declino cognitivo.

Potremmo avere memoria pimpante e d’acciaio anche dopo i 70 anni se già a 50 anni inizieremo a eseguire questi esercizi contro il declino cognitivo

È noto che mantenerci attivi anche dopo la pensione contribuirebbe ad avere una mente elastica più a lungo. Semplici esercizi quotidiani possono aiutarci ad ottenere questo risultato. Ad esempio possiamo memorizzare la lista della spesa e controllare poi solo prima della cassa se abbiamo preso tutto. Un altro esercizio da iniziare a fare a qualsiasi età è l’utilizzo della mano non dominante. Non si pensi subito ad imparare a scrivere con la mano non consueta ma possiamo dilettarci in esercizi più semplici come quelli seguenti. Potremmo, ad esempio, iniziare a mangiare con la mano non dominante. Se siamo mancini, utilizzeremo la mano destra per portare forchetta e cucchiaio alla bocca. Se invece fossimo destri, allora useremo la mano sinistra per mangiare. Dotiamoci di un tovagliolo abbastanza ampio perché le prime volte potrebbero essere disastrose.

Ancora uno

Altro esercizio è lavarsi i denti con la mano non abituale. Allenare l’arto non dominante, porterebbe ad una crescita della materia grigia del cervello secondo quanto riporta una ricerca condotta dell’Università di Zurigo. I ricercatori svizzeri avrebbero esaminato un campione di 10 soggetti destrimani che a causa di infortuni e immobilizzazione dell’arto non potevano usare la mano destra. Hanno quindi effettuato una risonanza  magnetica celebrale prima e dopo il periodo del gesso e hanno rivelato qualcosa di incredibile. Nel periodo in cui i soggetti del campione aveva dovuto sviluppare abilità nell’uso della mano sinistra per svolgere semplici gesti quotidiani, avevano riportato dei cambiamenti.

La quantità di materia grigia e bianca nella parte sinistra del cervello era diminuita mentre nella parte destra del cervello erano aumentate. Alternare l’una e l’altra mano costituirebbe, quindi, un valido esercizio celebrale. È importante, quindi, allenarci fin da giovani con questi esercizi così potremmo avere mente pimpante e memoria d’acciaio anche dopo la pensione.

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