Potrebbe perdere la pensione la moglie per colpa del marito in questi casi specifici

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Sembrerà una cosa detta da tutte le femministe, ma per le donne la pensione può non essere un diritto. Non si deve fare riferimento solo alle pensioni anticipate, collegate ai contributi troppo elevati previsti dalle normative, perché anche alcune prestazioni assistenziali sono loro negate, quasi per principio.

Le donne hanno raggiunto la parità, ma ad approfondire il tutto e parlando di previdenza, le differenze di genere si vedono tutte e arrivano a essere sbilanciate nettamente verso i maschi, da cui le donne rischiano di restare dipendenti anche in età avanzata.

Potrebbe perdere la pensione la moglie per colpa del marito in questi casi specifici

A una donna, sempre alle prese con la cura dei figli, della famiglia e della casa, a tal punto di sacrificare lavoro e carriere, il sistema offre poco. Così, senza i 20 anni di contributi, la pensione è un miraggio.

Tutti i contributi versati senza arrivare ai 20 anni, finiscono con l’essere perduti, almeno fino ai 71 anni, quando per la pensione di vecchiaia ne basteranno 5. A 67 anni una donna (ma anche un uomo), potrà ottenere l’assegno sociale, completamente distaccato dai contributi, ma collegato al reddito. Ed è proprio questo collegamento al redditi che deve far riflettere e che rischia di lasciare con nulla in mano le donne.

Prima l’assegno sociale, poi nulla

Se la donna di una coppia è più grande di età rispetto all’uomo, può capitare che sia lei ad andare prima in pensione o a prendere l’assegno sociale. Come detto prima, tuttavia, l’assegno sociale è collegato a determinate condizioni reddituali del richiedente e del suo coniuge se presente.

I limiti di reddito da non superare sono, per il 2022, 6.085,30 euro, per i single, e 12.170,60 per i coniugati.

L’assegno pieno si prende per chi ha reddito zero da single o per chi ha reddito fino a 6.085,30 euro da coniugato. La moglie, quindi, finché ha reddito zero, percepirà l’assegno sociale come sempre. Questo se anche il marito non lavora o se entrambi hanno un reddito fino a 6.085,30 euro.

Quando il marito percepisce la pensione

Il problema può sopraggiungere nel momento in cui il marito va in pensione anche lui, magari a 67 anni con la sua pensione di vecchiaia. In questo caso, l’assegno sociale verrebbe quanto meno ridotto.

Se la pensione del marito supera 936 euro al mese, oppure se con la pensione percepita insieme ai redditi precedentemente detenuti si arriva a superare i 936 euro al mese, ecco che l’assegno sociale decade del tutto.

In pratica, la moglie, che per qualche hanno ha percepito questo assegno tornerà a dipendere del tutto dal marito. Assegno che, ricordiamo, per il 2022 è pari a 468,10 euro al mese. Questo prescinde dal fatto che ha 19 anni di contributi versati per esempio.

Infatti, sono contributi non utilizzati per l’assegno sociale che daranno diritto alla pensione solo a 71 anni. In quel caso la moglie potrebbe tornare a percepire un assegno tutto suo.

La moglie, dunque, potrebbe perdere la pensione sociale. Per chi non arriva a 20 anni, invece, la pensione di prende a 71 anni.

Approfondimento

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