Potrebbe cambiare tutto per il canone Rai perché anche chi non ha la televisione dovrà pagarlo

tv canone Rai

Il canone Rai è un’imposta non molto amata e spesso pesantemente criticata. Da quando l’obbligo di legge prevede che sia inserita nelle bollette della luce, sempre più persone ritengono che sia diventato una forzatura.

Bisogna ricordare che il canone va pagato per il semplice possesso di un apparecchio televisivo, attraverso il quale riprodurre i programmi. Grazie all’evoluzione tecnologica, però, è ormai possibile accedere a quegli stessi programmi anche attraverso altri sistemi, come per esempio computer, tablet e cellulari.

Proprio per questo, dagli uffici di viale Mazzini è giunta una richiesta destinata a far discutere. Secondo la proposta di Carlo Fuortes, potrebbe cambiare tutto per il canone Rai, perché anche chi non ha la televisione dovrà pagarlo. Si tratta, ovviamente, ancora solo di una richiesta, che però potrebbe trovare riscontro in alcune parti politiche.

La proposta dell’amministratore delegato

In Italia, a differenza di altri Paesi, l’imposta è legata al possesso di un’apparecchiatura radiotelevisiva. Altrove, invece, si paga se si possono vedere le trasmissioni, non importa il mezzo. La legge che regolamenta questa imposta è la numero 880 del 4 giugno 1938. È rimasta in vigore anche dopo la semplificazione normativa attuata dal ministro Roberto Calderoli nel 2010.

L’amministratore delegato della Rai ha spiegato che, proprio per l’evoluzione tecnologica, oggi è possibile guardare i programmi Rai utilizzando Raiplay. Questa applicazione è gratuita e disponibile per tutti i device mobili come smartphone e tablet, ma è accessibile anche dal computer. Secondo Fuortes, tale accessibilità dovrebbe essere oggetto di imposta, adeguando la legge italiana a quella di altri Paesi.

Potrebbe cambiare tutto per il canone Rai perché anche chi non ha la televisione dovrà pagarlo

Non è la prima volta che da viale Mazzini esce un’idea di questo genere. Il 12 ottobre Fuortes aveva presentato, in commissione di vigilanza, la proposta di alzare l’imposta che gli italiani già pagano in bolletta. Al momento ammonta a 90 euro, mentre in altri Paesi è più alta. Fuortes ritiene questa disparità incongrua e quindi ha chiesto di alzare il canone.

Già in quell’occasione l’amministratore delegato aveva espresso preoccupazione per chi, con un dispositivo multimediale, guarda i programmi Rai senza pagare il canone. Ecco allora la sua proposta: l’intera quota canone deve essere destinata al servizio pubblico, la tassa sulla concessione del canone ordinario andrà eliminata e si dovranno abbassare i limiti sugli spot pubblicitari.

Consigliati per te