Potete pagare le cartelle esattoriali senza mettere mano al portafogli grazie a questo sistema

pagare

Vediamo come in alcuni casi è possibile pagare i debiti utilizzando i crediti che il contribuente ha maturato nei riguardi della Pubblica Amministrazione. Si tratta del meccanismo della compensazione e nella presente guida i Tecnici di ProiezionidiBorsa vi spiegano come funziona e quando è possibile applicarlo.

Come funziona

Immaginiamo il caso di un contribuente, titolare di una impresa, che abbia svolto alcuni lavori per conto di un Ente della Pubblica Amministrazione. Il Fisco invia alla ditta una cartella di pagamento al fine di ottenere il saldo di un’imposta che l’impresa non ha ancora versato. Se, frattanto, l’impresa non ha ricevuto da parte della PA il pagamento per il proprio lavoro, allora potrà utilizzare la compensazione. Questo è quanto stabilisce l’art. 31, comma 1, del D.L. n. 78 del 31 maggio 2010.

Che significa? In buona sostanza, il credito che la ditta ha maturato nei riguardi della PA si può trasferire a copertura totale o parziale del debito presente in cartella esattoriale. Questo meccanismo utilizza il modulo F24 per avviare la compensazione del debito. In buona sostanza potete pagare le cartelle esattoriali senza mettere mano al portafogli grazie a questo sistema. Tuttavia, è bene tener presente le limitazioni che riguardano la compensazione e gli ambiti applicativi.

Potete pagare le cartelle esattoriali senza mettere mano al portafogli grazie a questo sistema della compensazione

Non tutti debiti presenti nella cartella esattoriale si possono compensare in questa maniera. I contribuenti che hanno diritto alla compensazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione sono quelli che: hanno ricevuto delle cartelle di pagamento relative ad imposte erariali; oppure, coloro che hanno ricevuto degli accertamenti per imposte dirette o per IVA che mirano a divenire esecutivi entro 60 giorni. Sulla scorta di tali limitazioni, vediamo ora quali sono i crediti che è possibile compensare. Nello specifico, si tratta di:

a) crediti che rientrano tra quelli da destinare all’Erario e pagabili per mezzo del modello F24;

b) crediti di tipo erariale (IVA, IRES, IRPEF, IRAP o addizionali comunali).

I crediti che non è possibile compensare, invece, sono quelli che riguardano il pagamento dei crediti INPS e INAIL.

Al fine di procedere alla compensazione, è importante che l’Amministrazione per conto della quale il contribuente ha svolto dei lavori certifichi il credito. Tale tipo di certificazione è possibile utilizzare la piattaforma che il Ministero dell’Economia e delle Finanze mette a disposizione come si può leggere qui.

Attenzione a non dimenticare che i Decreto prevede che il meccanismo di compensazione si può utilizzare per debiti fino ad un massimo di 1.500 euro. Inoltre, questi debiti relativi alle imposte erariali non devono risultare iscritti a ruolo. Affidandovi ad un consulente per la messa a punto della documentazione, potete pagare le cartelle esattoriali senza mettere mano al portafogli grazie a questo sistema.

Approfondimento

Ecco cosa succederà a molte cartelle esattoriali dal 16 ottobre come annuncia l’Agenzia delle Entrate

Consigliati per te