Postepay: attenzione agli accertamenti fiscali con valore retroattivo

Agenzia delle Entrate

Postepay: attenzione agli accertamenti fiscali con valore retroattivo.

I controlli retroattivi che opera il Fisco sui dati del risparmiatore possono coinvolgere anche le carte prepagate e ricaricabili come la Postepay? In tal caso, quanto tempo indietro si può scavare per risalire ad eventuali reati di evasione fiscale o omissione dei redditi? Nel seguente articolo vi mostriamo quali tipi di controlli fiscali si esercitano sulla Postepay e sulle carte ricaricabili e quali accorgimenti adottare per evitare il rischio.

Che succede ai soldi versati sulla Postepay?

Immaginiamo che il Sig. Rossi esegua, nel proprio tempo libero oppure mentre è in cassa integrazione, dei lavori di manutenzione in nero. Proviamo a pensare che i compensi derivanti da questi lavori, per i quali non ha prodotto una ricevuta di pagamento, li faccia accreditare sulla Postepay. Che succederebbe al Sig. Rossi in questo caso? È evidente che le movimentazioni sulla propria carta ricaricabile non risulterebbero presenti in dichiarazione dei redditi. A questo punto, il Sig. Rossi potrebbe essere chiamato a rendere ragione di tale discrepanza tra i redditi dichiarati e quelli presenti.

Per quanto riguarda la Postepay: attenzione agli accertamenti fiscali con valore retroattivo. È compito dell’Agenzia delle Entrate controllare che le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti siano in regola e non presentino discrepanze rilevabili dai sistemi di verifica. Grazie all’utilizzo dell’Archivio dei Rapporti Finanziari, l’amministrazione finanziaria può eseguire gli accertamenti necessari attingendo dai database che si ricavano grazie allo scambio di informazioni. In tal senso, anche la Postepay non fa alcuna eccezione. Come sappiamo, l’utilizzo della carta Postepay, classica o Evolution, è sottoposto ad un continuo tracciamento riconducibile al titolare della carta stessa. Risulta evidente, quindi, che anche questo tipo di carta non sia esente dalle verifiche fiscali. Stessa cosa vale per la Postepay anonima (la Twin): anche in questo caso l’anonimato non riguarda mai l’Agenzia delle Entrate.

Postepay: attenzione agli accertamenti fiscali con valore retroattivo fino ad un dato momento

Per quanto riguarda la retroattività degli accertamenti, questi ultimi possono indagare fino a 5 anni indietro. Pertanto, chi ha occultato dei redditi senza denunciarli, non potrò dormire sonni tranquilli per almeno i 5 anni che seguono l’illecito. Allo scadere del quinquennio, decade il potere di accertamento conferito all’Agenzia delle Entrate riguardo la dichiarazione non veritiera. Per le norme che si introducono negli anni successivi come ci si deve comportare? Chi si salva dai controlli? In tal caso, è possibile trovare risposta nell’approfondimento che vi proponiamo qui

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