Poste Italiane: l’utile cala, ma le quotazioni resistono. I livelli di guardia per l’inversione di tendenza

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Poste Italiane ha pubblicato i dati trimestrali con l’utile in calo (si legga la news dopo il grafico) e ne ha un po’ sofferto. D’altra parte

già da inizio settembre il titolo oscilla intorno al I° obiettivo naturale della proiezione rialzista in corso in area 6.231€.

Visto anche il segnale di trading short, ci sono elevate probabilità che il prezzo verso il supporto in area 6.05€.

News: Fonte MilanoFinanza

Poste Italiane ha concluso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile netto di 724 milioni di euro, peggiorato del 10,3% rispetto agli 807 milioni registrati nel corso dello stesso periodo dello scorso anno, ma comunque superiore alla stima del consenso Factset, che prevedeva un valore di 712 milioni.

I ricavi si sono attestati a 26,3 miliardi di euro, migliorando del 2% anno su anno e posizionandosi al di sopra del livellio stimato dal consenso degli analisti (26,12 miliardi). Il settore Assicurativo e del Risparmio Gestito ha contribuito con 19,5 miliardi di ricavi totali, in aumento del 3,9%; in flessione invece il settore operativo Finanziario, che ha registrato un calo del 3,1% a 4 miliardi e quello dei Servizi Postali e Commerciali con ricavi pari a 2,7 miliardi (-2,5%).

L’ebit consolidato è risultato pari a 1,176 miliardi, con un cedimento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Il minor apporto derivante dal settore dei servizi Finanziari e dal settore Postale e Commerciale è stato solo in parte compensato dalla positiva contribuzione del settore dei servizi Assicurativi e Risparmio Gestito.

La posizione finanziaria netta del Gruppo ha presentato, al 30 settembre, un avanzo di 5,5 miliardi di euro rispetto ai 6,2 miliardi al 31 dicembre scorso. La variazione dei primi nove mesi dell’anno incorpora la contrazione del fair value degli strumenti finanziari disponibili per la vendita in portafoglio di 900 milioni di euro, il pagamento di 222 milioni per l’acquisto della partecipazione in Fsia Investimenti Srl e la distribuzione dei dividendi per 509 milioni. La cassa generata dalla gestione operativa non finanziaria è stata invece di 684 milioni di euro.

Nei primi nove mesi del 2017 le masse gestite/amministrate sono aumentate del 2,5% rispetto ai 493 miliardi di euro del 31 dicembre 2016 e ammontano a un totale di 505 miliardi. Il valore ha beneficiato principalmente di una crescita della raccolta diretta BancoPosta sui conti correnti e delle riserve tecniche del comparto assicurativo Vita.

“I risultati approvati oggi si presentano in continua crescita in termini di ricavi”, ha spiegato Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale, aggiungendo che “il risultato a livello operativo si mostra in lieve calo rispetto al primo semestre. Tuttavia, è necessario ricordare che, nei primi nove mesi dello scorso anno, il gruppo aveva beneficiato di una plusvalenza dovuta all’effetto non ricorrente della cessione della quota in Visa Europe”.

“Inoltre”, ha continuato il manager, “nei primi nove mesi del 2017 Poste ha messo a bilancio alcuni accantonamenti ed è venuto meno l’apporto di Banca del Mezzogiorno-Medio Credito Centrale, società ceduta ad Invitalia. Al netto di queste partite straordinarie l’utile operativo sarebbe stato pari a 1,237 miliardi, mostrando una crescita del 18%, se confrontato con il medesimo periodo dello scorso anno”.

Con riferimento all’outlook per il 2017, nel corso dei prossimi mesi il Gruppo Poste sarà impegnato nella definizione di un nuovo piano industriale che consenta un’ulteriore crescita dei propri business, nonché a continuare a percorrere il sentiero evolutivo nel processo di innovazione con particolare attenzione rivolta ai servizi per la Pubblica Amministrazione. Nel settore Logistico-Postale il gruppo proseguirà nel processo di ristrutturazione del comparto, già avviato negli ultimi anni, con l’impiego di nuove tecnologie di automazione a supporto dei processi produttivi anche nell’ottica di migliorare ulteriormente il posizionamento competitivo sul mercato del Corriere Espresso e Pacchi.

Proseguirà inoltre la strategia di gestione attiva del portafoglio di strumenti finanziari mirata alla stabilizzazione del rendimento complessivo determinato da interessi attivi e plusvalenze realizzate. Per quanto attiene ai Servizi Finanziari, nel corso dell’ultimo trimestre del 2017 persisterà l’impegno nelle attività di gestione della raccolta del Risparmio Postale e proseguiranno le attività per la definizione delle condizioni della Convenzione che regola le modalità di fornitura dei servizi di intermediazione a favore di Cassa Depositi e Prestiti SpA.

Prosegue, infine, l’implementazione delle linee strategiche e l’approfondimento sul modello di business che verrà presentato al mercato agli inizi del 2018. “Per agevolare l’attuazione della nuova visione strategica”, ha spiegato Del Fante, “a metà ottobre abbiamo costituito una nuova divisione denominata ‘Pagamenti, Mobile e Digitale’ con l’obiettivo di creare, nel settore dei pagamenti, un polo d’offerta unico verso la clientela retail, business e Pubblica Amministrazione, assicurando il massimo livello di sviluppo e di integrazione, valorizzando i canali di distribuzione fisici di Poste Italiane  con una significativa estensione del digitale”.

Michael Werner, analista di Ubs, ha commentato così i risultati conseguiti da Poste Italiane : “i risultati del terzo trimestre di Poste hanno battuto il consenso degli analisti su tutte le linee: i ricavi del trimestre sono cresciuti del 2,2% anno su anno a 8,22 miliardi, l’1,5% in più rispetto al consenso. L’ebit trimestrale è diminuito del 6,5% rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno, ma è comunque risultato superiore del 24,5% rispetto al consenso. Allo stesso modo, l’utile netto del trimestre è diminuito del 10,8% su base tendenziale, risultando però superiore del 34,5% rispetto al consenso”. In merito alle aree di business più degne di nota, “I capital gains sono incrementati da 1,4 a 1,7 miliardi trimestre su trimestre nell’area financial services, mentre i guadagni non realizzati nel settore assicurativo sono rimasti stabili a quota 7,9 miliardi. Il leverage ratio è sceso al 3%, il livello minimo richiesto dalla regolamentazione, registrando una diminuzione di 10 punti base su base trimestrale”. Infine, per quanto riguarda la reazione degli investitori, l’esperto ha concluso: “Pensiamo che il mercato reagirà in maniera leggermente positiva. Tuttavia, sarà probabilmente la conference call del management a determinare la performance finale del titolo nella seduta odierna”.

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