Possibili cause ed origine del debito pubblico di uno Stato

BCE

In un nostro  articolo del 25 gennaio 2022 avevamo previsto che le prossime mosse della BCE avrebbero necessariamente danneggiato alcuni Paesi dell’area euro ed avvantaggiato altri.

Tra i motivi, citavamo differenze strutturali tra Paesi con alto livello di debito pubblico impropriamente definiti “cicale” ed altri con debito pubblico sotto controllo definiti “formiche”. Ma il debito pubblico è stato realmente causato da una scarsa attitudine alla gestione delle finanze pubbliche come una certa narrazione vorrebbe farci credere? Possibili cause ed origine del debito pubblico di uno Stato: quali sono?

Per rispondere a questa domanda, analizziamo alcuni dati.

Storicamente i trattati istitutivi dell’eurozona hanno rispecchiato soprattutto una visione dettata da preoccupazioni contro l’inflazione, più che rivolte a correggere squilibri internazionali.

Ma occorre domandarsi se tale visione non fosse un controsenso, rispetto alle reali cause del debito pubblico.

L’inflazione può infatti essere combattuta in diversi modi, a partire dalla politica monetaria.

Questa, se dettata da visioni meramente politiche, rischia di inflazionare un sistema economico.

In pratica, immettendo più liquidità di quanta effettivamente ne serva, solo per soddisfare programmi politici, spesso rivolti esclusivamente alla ricerca di voti.

Ma la soluzione proposta, ben prima della creazione dell’eurozona, è stata forse peggiore del male.

Divorzio tra ministero economico e Banca centrale

Questa soluzione si chiama divorzio tra Banca d’Italia (o una Banca centrale di qualsiasi Stati) e Tesoro.

Prima di questa importante riforma, quando lo Stato non riusciva a piazzare tutti i titoli in fase di emissione, questi venivano acquistati dalla Banca d’Italia. Ma a tassi decisamente inferiori rispetto a quelli di mercato.

E questo elemento ha consentito per lungo tempo di calmierare la crescita del debito.

Viceversa, operare un divorzio significa che la Banca centrale non è più obbligata a sottoscrivere questi titoli. Possiamo trovare questoa spetto fra le possibili cause ed origine del debito pubblico di uno Stato?

Il divorzio era peraltro legittimo?

Oltretutto ci sarebbe da discutere anche la legittimità di quel divorzio. Esso avvenne infatti con un semplice scambio di lettere tra la Banca d’Italia ed il Ministero del Tesoro.

Un semplice scambio di lettere che priva uno Stato della sua sovranità monetaria. E si sa, se manca la sovranità monetaria, vuol dire che non si può più nemmeno parlare di sovranità tout court. Quindi un Paese privato della sua sovranità, tramite uno scambio di lettere, senza una legge e senza il necessario passaggio di modifica costituzionale.

Inoltre a causa di quelle lettere, l’Italia si trovò da un giorno all’altro in quella che da un punto di vista della politica economica è una situazione aberrante. L’assenza di un prestatore di ultima istanza. Impostazione contraria a ciò che avviene in tutti i Paesi leader dell’attuale modello economico dominante dove la Banca centrale garantisce sempre la solvibilità del debito pubblico.

Divorzio ed esplosione del debito

E, quindi, lo Stato, per piazzare i propri titoli, deve ricorrere ad un incremento del loro rendimento, per renderli maggiormente appetibili.

Se andiamo ad analizzare le dinamiche del debito pubblico pre e post divorzio, notiamo che l’esplosione del debito pubblico è iniziato proprio dopo questa innovazione.

divorzio

Nel grafico qui sopra la curva celeste indica il rapporto tra debito pubblico italiano e Pil, mentre quella nera e rossa un tentativo di interpolazione, per evidenziare la tendenza.

Notiamo il netto rialzo dopo il cosiddetto divorzio.

Noncuranti di queste dinamiche (che risalgono a ben prima dell’eurozona, nello specifico il divorzio fu opera di un governo retto da Giovanni Spadolini), i trattati europei andarono in questa direzione.

Quando già la situazione era ormai evidente da anni, proprio sulla base di quanto già verificatosi in Italia.

Tutto questo si verificò, perché all’epoca del divorzio questa riforma era una sorta di dogma, soprattutto per certe aree politiche, come quella repubblicana. Area cui facevano capo politici, come Spadolini, ma anche economisti, sempre della stessa area, come Savona.

Ma l’economia non è una scienza esatta, anzi a volte certe teorie vengono clamorosamente smentite.

Fu proprio il caso del famoso divorzio, tanto che poi lo stesso Savona assunse posizioni diametralmente opposte rispetto a quelle sostenute all’epoca.

Possibili cause ed origine del debito pubblico di uno Stato. Trattati europei e rapporti internazionali

Purtroppo non avvenne la stessa cosa in termini di trattati europei, che ancora trovano perno in quel tipo di divorzio.

Ma anche su altro versante l’idea fondante del divorzio non reggeva, quella dei rapporti internazionali.

A tale riguardo risulta evidente una palese contraddizione.

Non è solo contro l’inflazione che si ergono le voci dei cosiddetti rigoristi europei, ma anche contro il debito pubblico.

Anche perché, dal momento che eurozona non significa Stato unico, ma pluralità di Stati con una sola moneta, i rapporti internazionali tra questi continuano a sussistere.

Ed è di tutta evidenza che nei reciproci rapporti, se uno Stato è debitore di un altro, maggiore è il debito, maggiore è il rischio anche per lo Stato creditore.

Ma puntare tutto in chiave antinflazionistica, e fare perno sul divorzio tra Banche centrali e Stati, determina appunto quel fenomeno di rilevante indebitamento, che sopra abbiamo ricordato.

Forse taluno non si è reso conto che il costo del contenimento dell’inflazione poteva essere proprio questo.

E dovremmo inoltre considerare che il livellamento del valore delle valute ha fatto il resto.

Operando una rivalutazione in sostanza di quelle che erano monete deboli, come la Lira, si è ostacolata quella componente economica, legata all’export, che costituisce e costituiva parte rilevante anche del Pil.

Era quindi evidente il rischio di un innalzamento del debito, per non poter ricorrere a condizioni migliorative, offerte dalla Banca centrale.

L’impatto sull’export ha fatto il resto.

Ma ci sono anche coloro che ritengono che tutto questo sia stato appositamente preordinato.

Dal momento che, prima dell’euro, su certi mercati internazionali primeggiava l’Italia, l’idea sarebbe stata di ricondurla a più miti consigli, per così dire, per consentire maggior spazio a Paesi come Francia e Germania.

A conferma di quanto sopra, anche il fatto che il debito pubblico è salito, nonostante l’Italia sia in avanzo primario da 22 anni. Cosa vuol dire questo? Molto semplicemente che il debito pubblico è salito solo a causa degli interessi e non per un deficit tra entrate e spese pubbliche. Il che si è tradotto in maggiori costi per interessi, ossia maggior drenaggio di ricchezza dai cittadini e le imprese italiane verso i creditori di quel debito.

A cura di Cosimo Italiano e Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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