Porto cagnolino e bambino fuori casa oppure no? Contrasti tra misure restrittive del Governo e misure della Regione

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Dopo gli ultimi decreti molti si fanno questa domanda: porto cagnolino e bambino fuori casa oppure no?

Dopo il d.p.c.m. del 20 marzo che ha imposto ulteriori misure restrittive per contrastare l’emergenza del coronavirus, si sono registrate forti tensioni tra Governo e Regione Lombardia.  Al decreto del Governo che aveva imposto la chiusura di alcune attivita’ lasciandone aperte altre, si e’ contrapposta l’ordinanza del Presidente della Regione Lombardia.  Attilio Fontana, ha espresso infatti  l’esigenza di restrizioni maggiori per riuscire a preservare il risultato raggiunto attraverso la quarantena e la chiusura delle attivita’ commerciali. A rafforzare la determinazioni del Presidente Fontana, sono intervenuti gli altri Governatori regionali. Questo  per sottolineare la necessita’ di non concedere spazi a liberta’ che in questo momento sarebbero in contrasto con la disperata lotta condotta a tutti i livelli contro la diffusione del virus.

Cosi’, infatti, ha replicato il Presidente della Regione Piemonte: “”Sin dall’inizio abbiamo adottato la linea del rigore, perché solo restando a casa si sconfigge il virus ma ci sono troppe eccezioni”. A sostegno e supporto di siffatte posizioni sono insorte anche le altre Regioni che, di fatto, hanno emanato ordinanze in linea con le esigenze del proprio territorio.  Anche il Governatore della Campania ha ribattuto: “ai campani l’obbligo di rispettare le ordinanze regionali”.

Ministro  Boccia

Di fatto, pertanto, nonostante il Ministro Boccia abbia sottolineato la prevalenza del D.p.c.m. quale fonte del diritto, tutti i Governatori si sono accinti a emanare misure  restrittive ad hoc. All’uopo, il panorama risulta variegato. Ad esempio: in Valle d’Aosta e’ stato decretato lo stop allo sport all’aria aperta, vietando in generale  l’attività motoria e sportiva sia a piedi che in bicicletta. In Friuli Venezia Giulia, invece saracinesche chiuse la domenica degli esercizi commerciali di qualsiasi natura, escluse le farmacie, le parafarmacie e le edicole. In Veneto e nelle Marche i Governatori hanno aggiunto: parchi, spiagge e giardini chiusi. in Sicilia si può uscire solo una volta al giorno.

Allo stesso modo, l’Emilia Romagna, omologandosi ha stabilito: stop alle bici e alle corse. Roma aggiunge la seguente stretta: accesso vietato a tutte le spiagge di Ostia e dell’intero litorale e cosi’ via. In piu’, le Regioni hanno chiesto il coinvolgimento dell’esercito nei controlli per far rispettare le misure.

Nel contrasto tra provvedimenti di urgenza, quale prevale?

In occasione della tensione emersa tra il Governo e il Presidente della Regione Lombardia, quest’ultimo ha fatto presente che  prevarrebbe l’ordinanza regionale. Il Ministro Boccia ha replicato: “va osservato il d.p.c.m.”. Nel dubbio, comunque, Conte e’ intervenuto a placare le tensioni,stabilendo che le misure restrittive debbano continuare.

Ma insomma, in questa diatriba tra forza politiche, che fare: porto cagnolino e bambino fuori casa oppure no?

Alle persone comuni rimane l’interrogativo  se  uscire  nei pressi  di casa per  portare a spasso il minore, il cagnolino e l’anziano oppure sottostare alle gravi minacce dei Governatori.  Cioe’, seguiamo il Governo o seguiamo la Regione? Non se ne capisce piu’ nulla con questi poteri di urgenza e questa commistione di fonti normative!

Cosa prevale?

A fronte di tensioni e diatribe scatenate dalla necessita’ di contenere questa drammatica emergenza, la legge che deve prevalere,  e’ una sola: quella dettata dal dovere civico, ovvero dare precedenza assoluta al rispetto per la vita e per il prossimo! Non e’ necessario chiedersi se attenersi all’osservanza dell’una o dell’altra autorità oppure cercare giustificazioni e pretesti legittimi per uscire di casa. rischiando di contrarre il virus e di contagiare gli altri. Pertanto, la soluzione su cosa fare ci deve provenire dalla nostra coscienza: uscendo di casa e quindi mettendo a repentaglio noi e gli altri, mostriamo di non rispettare le vite di quanti medici e sanitari hanno sacrificato la propria vita per soccorrerci e di trascurare tutte quelle morti che ad oggi ancora stiamo contando!

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