Politica monetaria: FED e Cina garanti per le Borse

inflazione

La politica monetaria di FED e Cina è la migliore barriera protettiva che i mercati potessero augurarsi.

Una FED pronta a sferrare ribassi dei tassi di interesse garantisce ai mercati quella liquidità potenziale che al momento, va detto, pare ancora non servire.

Massa monetaria che però risulterebbe preziosa, come già accaduto in passato, in caso di criticità economiche o finanziarie.

Allo stesso tempo ha di molto rasserenato i mercati asiatici, il pragmatismo con cui le autorità di Pechino hanno avviato una manovra espansiva.

La  banca centrale cinese sta accumulando oro da anni, dall’altro non si pone grandi problemi a stampare Yuan secondo necessità.

FED: tra i desideri di Trump ed i QE

Da mesi Trump assilla Powell affinché la FED intervenga tagliando i tassi ma la Banca centrale non si muove.

A mio parere giustamente visto che i dati macroeconomici americani sono ancora brillanti e l’economia continua a mostrare forza.

Tanto più che la FED oltre a disporre dell’arma dei tassi ha già fatto capire nelle recenti minute che, in caso di necessità, anche il QE potrebbe essere riattivato.

Sospinti dal quotato parere di Goldman Sachs anche la guerra sui dazi, riattivata da Trump per i suoi scopi, viene scontata a basso impatto sulle dinamiche future delle Borse.

In realtà i rischi esistono ma sono calmierati dal fatto che lo stesso Trump tempo fa ammise che la sua era una trattativa commerciale per migliorare le condizioni.

Da quelle dichiarazioni risultò facile capire che la Casa Bianca non arriverà mai al punto di rottura totale e quindi a un tilt i mercati.

Pechino alla americana

Da anni la convinzione è che ancora sia Europa ed America ad essere accomunate dalla politica monetaria e non solo.
Da elementi culturali e sociologici.

Mentre la Cina viene vissuta come una nazione arretrata e in un mix tra comunismo moderno e post comunismo ancora lontano dai parametri occidentali.

In realtà se osserviamo la politica monetaria degli ultimi tempi sono Pechino e Washington a mostrare i maggiori segni di comunanza.

La BCE resta ancorata ai suoi rigidi schemi di austerity.

Non a caso l’Europa e le sue Borse sono costantemente le più esposte a movimenti ribassisti…

Occhio dunque: operare sui mercati in base a pregiudizi cristallizzati può essere sempre più pericoloso.

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