Pochi sanno che si devono osservare bene 3 cose per un corretto gelato confezionato

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Contro l’estate torrida si cercano varie soluzioni per rimanere freschi e dissetati. La frutta e l’acqua sono sicuramente un ottimo rimedio ma anche il gelato può essere una valida alternativa. È qualcosa di fresco e gustoso che si può mangiare distesi sulla spiaggia mentre si prende il sole.

Oppure mentre si è sotto l’ombrellone e si sta leggendo un libro avvincente. In realtà, però, ci sono degli accorgimenti che è importante precisare per la nostra salute. Questo perché, anche se può sembrare banale bisogna saper riconoscere un gelato ben conservato.

Purtroppo pochi sanno che si devono osservare bene 3 cose per un corretto gelato confezionato. Le indicazioni arrivano direttamente dall’Istituto del gelato italiano esistente dal 1991 per merito delle più importanti industrie gelatiere italiane.

L’Istituto ha come finalità quella di promuove la conoscenza della qualità, del valore nutritivo e della bontà del gelato italiano.

Pochi sanno che si devono osservare bene 3 cose per un corretto gelato confezionato

Solitamente il gelato non contiene conservanti perché si conserva benissimo tramite la catena del freddo. Quindi è questo l’aspetto fondamentale per un’ottima conservazione del gelato. Se non si rispetta, potrebbero venire meno le qualità organolettiche del gelato stesso.

Partendo da questo presupposto, possiamo dire quali sono le 3 cose fondamentali da osservare. Prima di tutto l’etichetta che su tutti i gelati riporta il cosiddetto Termine Minimo di Conservazione (TMC). Attraverso questa indicazione è possibile individuare la data entro la quale il gelato mantiene inalterate le proprie caratteristiche.

Inoltre, la temperatura deve essere solitamente a -18 gradi e normalmente i prodotti non devono superare la cosiddetta linea rossa che si trova sulle pareti del freezer.

La ragione è che un eccessivo riempimento del freezer non garantisce che la temperatura si mantenga uniforme per tutti i prodotti che vi sono dentro. Infine, la terza caratterista è forse quella più importante.

L’elemento più importante che deve saltare all’occhio

Ci riferiamo al fatto che non ci deve essere la brina né sulle pareti del freezer né sulle confezioni e quindi sopra il gelato. Il motivo è molto semplice.

La presenza di brina indica proprio che vi sono state fluttuazioni della temperatura di conservazione con il rischio di anomalie nella catena del freddo.

Infatti se osservando il gelato nudo si nota uno strato di brina sulla superfice questo può voler dire una cosa.

Ovvero che c’è stata una modificazione dello di cristallizzazione dell’acqua ghiacciata contenuta nel gelato a causa degli aumenti della temperatura.

Cosi facendo, le molecole dell’acqua passano dall’essere ghiacciate (stato solido) a quello liquido per poi tornare a solidificarsi nuovamente.

Un’utile rassicurazione

In ogni caso è bene sottolineare una cosa importante ribadita sempre dall’Istituto del gelato italiano.

Cioè se si verificano lievi oscillazioni di temperatura, il gelato non ne risente. Inoltre, fino a quando la temperatura del gelato resta sotto lo zero, non vi è alcun pericolo per la salute.

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