Pochi ne sono al corrente ma questa azione compiuta adeguatamente sarebbe un antidolorifico naturale per il corpo

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Il rapporto con il nostro corpo è importante e costante lungo tutto il corso della nostra esistenza. Attraverso di lui ci muoviamo e viviamo. Il suo benessere coincide inevitabilmente con il nostro.

Capita però che qualche sua parte, per un motivo o per un altro, possa farci male. Talvolta, un medesimo dolore già provato e conosciuto potrebbe sembrarci molto più insopportabile. Ovviamente, in determinati casi, la cosa migliore sarebbe sempre consultare un medico per accertarsi delle nostre condizioni di salute.

A titolo informativo, però, vi è da dire che non sempre la nostra soglia del dolore potrebbe essere la stessa e vi potrebbe essere una ragione. Infatti, pochi ne sono al corrente ma questa azione compiuta adeguatamente sarebbe un antidolorifico naturale per il corpo.

La ricerca

La Fondazione Veronesi riporta una ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience e condotta dall’Università di Berkeley, in California.

Ciò che ne emergerebbe sarebbe davvero interessante per quanto concerne la sopportazione del dolore.

Due gli esperimenti con la collaborazione di 24 ragazzi sani. Essi hanno ricevuto in due occasioni sulle gambe una quantità crescente di calore fino a quando la stessa non provocava dolore. Sotto controllo, intanto, le reazioni del cervello attraverso una risonanza magnetica funzionale.

La soglia del dolore registrata di ciascuno risultava, però, differente, maggiore la prima volta e minore la seconda.

Pochi ne sono al corrente ma questa azione compiuta adeguatamente sarebbe un antidolorifico naturale per il corpo

La differenza nei due esperimenti che spiegherebbe il diverso esito, sarebbe il sonno. Nel primo caso, infatti, i ragazzi avrebbero dormito per bene la notte. Quella precedente, invece, il secondo esperimento l’avrebbero trascorsa insonne.

Osservando il cervello dei ragazzi coinvolti, poi, gli studiosi avrebbero notato degli aspetti davvero interessanti.

La corteccia somatosensoriale, associata alla percezione del dolore, in assenza di sonno avrebbe amplificato la sua attività. Mentre, il nucleo accumbens, che rilascia piacere attraverso la dopamina, avrebbe avuto un’attività ridotta. Ugualmente, anche l’insula cerebrale che dispone le reazioni del corpo alla sofferenza.

Il gruppo ha condotto ulteriori e prolungati esperimenti circa durata e quantità del sonno in relazione al dolore su 230 adulti. Avrebbero confermato come il minimo cambiamento del sonno notturno incida il giorno seguente sulla percezione dei dolori.

Risulterebbe, quindi, che non dormire in modo adeguato aumenterebbe la nostra sensibilità al dolore e impedirebbe ai meccanismi di difesa naturali di venire in nostro aiuto.

Una buona e intensa dormita sembrerebbe dunque poter fungere invece da naturale antidolorifico.

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