PMI europei in controluce. Draghi ha chiara la situazione della zona euro?

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Giornata caratterizzata da numero di dati PMI in Europa con segni ed indicazioni differenti.
Si è cominciato con la Francia che grazie a una politica di deroghe ottenute dalla UE (politica che dovrebbe essere modello anche per l’Italia) sta dando segni di risveglio interessanti: il PMI Manifatturiero ha battuto le attese con un 53.7vs 53.5 e così pure l’indice dei direttori degli acquisti del terziario uscito a 55.7 contro aspettative a 55.1. Anche i dati minori francesi sono risultati buoni.

Senza particolari riflessi il discorso di Weidmann Presidente della BUBA, anche perché probabilmente condizionato dai dati tedeschi che in valore assoluto restano elevati ma in alcuni significativi casi escono inferiori alle attese, vediamoli:
– Indice PMI composto 55.7 vs 55.2
– Indice dei Direttori degli acquisti del settore manifatturiero 56.1vs 56.5
– Indice dei Direttori degli acquisti del settore dei servizi 55.2 vs 54.3.

Proprio nel momento in cui i falchi tedeschi vorrebbero liquidare la politica accomodante della BCE e di Draghi ecco che dati macro ballerini fanno venire dei dubbi proprio ai vertici della BUBA.

Anche perché i dati UE escono ampiamente inferiori al consensus:
– indice PMI composito dei servizi54.4
vs 54.5 ma soprattutto
– Indice PMI manifatturiero 54.6vs 55.1
– in linea invece il dato sui direttori degli acquisti nel settore dei servizi

La sommatoria di tutto ciò è che i dati macro continuano a dare ragione a Mario Draghi e alla sua linea monetaria morbida, molto morbida.

Come non pensare che il Presidente della BCE, uscendo dalla mediocre valutazione di una politica pro- Italia di cui lo accusano i tedeschi , abbia invece chiarissimo il quadro di un ‘Europa, già di per sé stessa disomogenea,  che non ha risolto il problema degli asset tossici delle banche, che complessivamente (Germania esclusa) non ha viaggiato sul treno delle ripresa realizzatasi negli Stati Uniti e in quasi tutti i paesi del mondo extra Unione Europea.

Nel primo pomeriggio avremo a disposizione le minute della BCE e appena decifrate potremo capire meglio le intenzioni per il prossimo futuro riguardo alle mosse della BCE. Si sa che un Presidente verso fine mandato ha margini di manovra e di incidenza molto inferiori rispetto ai primi anni dal suo insediamento per questo è necessario tenersi sempre pronti alle sorprese nel leggere le direttive valide per i prossimi mesi.

Gianluca Braguzzi
CFI Asset Management and Organization WIAM

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