PIL USA in linea con le attese: le Borse apprezzano

PIL USA

Pomeriggio intenso di dati sul fronte americano, a cominciare dal dato sul PIL USA in linea, che faceva tremare qualche operatore.

Qualche altro agitato tifava per un dato molto negativo per far sì che la FED si iniziasse a smuovere sul fronte dei tassi di interesse e relativo taglio.

Nulla di tutto ciò: dato sul PIL USA in linea con le attese e apprezzamento delle Borse che, pur senza strafare, risalgono la china degli ultimi giorni.

Tabella principali dati macroeconomici USA

Richieste di disoccupazione continua 1.657K 1.662K 1.664K
Indice PCE dei prezzi principali 1,00% 1,30% 1,80%
Profitti delle Società (Trimestrale) (1° trim.) -3,5% 2,0% 3,5%
PIL (Trimestrale) (1° trim.) 3,1% 3,1% 3,2%
Indice dei prezzi PIL (Trimestrale) (1° trim.) 0,5% 0,6% 0,6%
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione 215K 216K 212K

Un PIL a +3.1% seppur lontano dai picchi di alcuni mesi fa è ancora “tanta roba”.

Un qualcosa da cui l’affannata Europa dovrebbe prendere spunto.

Basterebbe, a semplice imitazione, ripercorrere le strategie politiche e monetarie a monte di questo trend che non accenna a fermarsi, con buone probabilità di  rivedere anche i PIL UE in crescita.

Disoccupazione USA sempre a minimi record

Anche dal fronte occupazionale giungono buone notizie per l’economia americana.

Per la seconda settimana consecutiva sia le richieste di disoccupazione continua che le richieste iniziali di sussidi battono le attese.

Tra l’altro confermandosi, in valori assoluti, a livelli record.

Come qualche guru della domenica possa vere visto la recessione in corso negli USA resta un mistero.

FED tra due guanciali

Per intanto la FED gode di una vacanza ideale coi tassi stabili e un crescita controllata che non richiede interventi.

A maggior ragione dato che il dato PIL in discesa è proprio quello sui prezzi. Quindi crescita senza componente inflattiva: l’ideale.

Forse il dollaro perderà qualche figura ma anche questo potrebbe essere gradito ai piani alti degli USA… e alle multinazionali esportatrici.

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