PIL tedesco in ribasso: ora è pericoloso!

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PIL tedesco giù: chi nasconde sotto al materasso e chi no. Spread come mix tra marketing e manovra politica

Vedere il drastico calo del PIL tedesco di prima mattina non fa scattare il caratteristico “mal comune mezzo gaudio” giustificabile in una situazione analoga.

Prende corpo piuttosto ancora più fortemente l’idea che nei rapporti tra paesi dell’Unione Europea (se questa dovrà sopravvivere al tornado che sta per travolgerla…) molte cose vadano  ridefinite, chiarificate e riqualificate.

Ma come, l’UE, la BCE e ora anche il FMI danno addosso all’Italia perché ipotizzano il PIL all’1,1% anziché alle proiezioni più ottimistiche del governo  (tutte ipotesi da verificare in entrambi i pareri) mentre la signora Merkel produce lo stesso striminzito risultato e nessuno ha nulla da dire. Coerenza 100%!

    PIL della Germania (Trimestrale) (3° trim.) -0,2% -0,3% 0,5%
    PIL della Germania (Annuale) (3° trim.) 1,1% 1,3% 2,3%

 

Tanto più che sul trimestre la signora Merkel fa sì un po’ meglio delle attese -0.2% vs -0.3% ma trattasi pur sempre di numero negativo!

E non ci si venga a dire che è per il diverso ammontare del debito pubblico.
Questo dato era noto fina dai tempi della nascita dell’UE e non può essere utilizzato come “strangolatoio” politico ogni volta che l’Italia cerca di ritagliarsi spazi di manovra compatibili con al propria sovranità.

Che poi si è detto tanto delle pensioni e del reddito di cittadinanza messi nella manovra facendo finta di non sapere che la Germania posta le stesse voci fuori dal bilancio dello stato posizionandole a carico di una specie di cassa e depositi e prestiti che poi Berlino finanzia con leggi ad hoc.

PIL tedesco: dove è diretto il DAX?

Per non parlare dell’ammontare di asset tossiciche giacciono nei caveau delle banche tedesche , cifra che batte di gran lunga il totale delle banche italiane e che solo stress test addomesticati ( e questo per la verità vale per tutte le banche UE) e nel caso delle banche tedesche anche compiacenti, consentono di accettare come normali…

Senza contare che in Germania si sognano la mole di risparmio privato di cui disponiamo in Italia.

Dopo un dato del genere sul PIL quello che si vuole dire è che lo spread è un mix di marketing e di manovra politica ma non un vero specchio affidabile  della comparazione dello stato di salute di Italia e Germania.

Lo spread non può contare come novità un debito pubblico vecchio decenni e decenni e la sua fisiologica crescita, per arrivare alla decrescita dello stesso occorre prima arrivare ad fare lievitare questi numeri di PIL che Italia e Germania che sia sono insufficienti e mostrano pienamente l’inadeguatezza delle politiche attuali, indirizzi capaci soltanto di amplificare sempre più la forbice tra i , pochi, ricchi, e tutti gli altri.

 

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