PIL tedesco in linea : ma poi questo PIL cosa misura? Bob Kennedy  50 anni fa parlò di un PIL ideale, nulla è cambiato, anzi!

ProiezionidiBorsa

E’ appena uscito il dato sul PIL tedesco a +2.5% come nelle attese, cresciuto dunque più del doppio di quello italiano. Meglio non fare confronti rispetto a quando la UE non era stata ancora inventata…
A parte questo visto che il dato in sé rispettando le attese non offre grandi spunti vorrei condividere coi lettori di Proiezionidiborsa un discorso che Bob Kennedy tenne sul PIL
Il 18 Marzo del 1968 presso l’università del Kansas
, un eloquio molto particolare nel quale evidenziava, tra l’altro, l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni e dei loro abitanti.
Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d’America.

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.”
Noi potremmo dire italiani… e così via per ogni nazionalità. L’attualità di questo discorso travalica i 50 anni esatti che sono trascorsi mostrando il livello di un vero statista che volava oltre le “banali” dispute in ambito meramente economico per aspirare al sogno di una società migliore, per tutti!

Gianluca Braguzzi
CFI Asset Management and Organization WIAM

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