PIL tedesco da recessione: la BCE?

pil-germania

Qualche guru da tastiera aveva parlato di recessione al primo segno meno del nostro PIL.

Se questa è la regola allora deve essere uguale per tutti.

E in base a questa “regola” allora da oggi anche la Germania è ufficialmente in recessione.

In realtà non è così.

Per chi non fa del sensazionalismo a tutti i costi la sua strada maestra in ambito informativo,per parlare di recessione occorrono dati negativi, a cominciare appunto dal PIL, per tre trimestri consecutivi.

Per ora la Germania ha avviato il percorso col primo trimestre negativo.

Cosa che, segnaliamo, si era vista anche nel 2018 in autunno.

In ogni caso anche se non è ancora attendibile parlare di recessione è evidente che la crescita si è fermata ed è anzi negativa.

Se poi si confermerà nel trend dei prossimi trimestri lo verificheremo.

Tabella principali dati macroeconomici dell’Unione Europea di giornata

    Tasso di disoccupazione francese (2° trim.) 8,5% 8,7% 8,7%
    PIL della Germania (Trimestrale) (2° trim.) -0,1% -0,1% 0,4%
    PIL della Germania (Annuale) (2° trim.) 0,0% -0,3% 0,6%
    PIL dei Paesi Bassi (Trimestrale) (2° trim.) 0,0% 0,3% 0,5%
    PIL dei Paesi Bassi (Annuale) (2° trim.) 0,0%   1,7%

Notiamo come anche i saccenti mercanti olandesi da sempre, come un cagnolino, a ruota dei teutoni stiano pagando dazio alle politiche di austerity.

Sono fermi a zero sia su base trimestrale che annuale ma se li valutiamo come tendenza rispetto alla rilevazione precedente il segno meno è vicino…

Commissione UE e BCE: complimenti!

Insomma, pare proprio che l’impostazione di Commissione Europea e BCE congiuntamente fin qui legate a filo doppio a logiche restrittive stia portando verso il baratro recessivo anche i paesi sino a qui indicati come fiore all’occhiello.

Come esempi!
Be’ se questi sono gli esempi…

UE: a crescita zero ma non di tipo ecologico e sostenibile

In sostanza quello a cui stiamo assistendo in area UE è un appiattimento verso la crescita zero.

I paesi come Francia e Italia che per primi sono giunti a tela livello lì, per ora, si sono fermati.

Quelli che viaggiavano con un leggero venticello in poppa si ritrovano ora improvvisamente in una bonaccia che di buono non promette assolutamente nulla.

Le Borse accusano il colpo

Non è certo un caso se le Borse europee dopo il forte rimbalzo di ieri oggi accusano il colpo e tornano a flettere in modo significativo come confermano i futures:

Ftse Mib   -1.95%

DAX -1.57%

DJ Eurostoxx50 -1.52%

Insomma la sveglia a UE e BCE sta arrivando all’unisono sia dai deludentissimi dati macroeconomici che dalla risposta delle Borse,.

Fino a poco tempo fa i dati negativi si festeggiavano con la convinzione che poi le banche centrali, nel nostro caso la BCE, si sarebbero mosse.

E bastavano parole pregne di promesse.

Ora coi dati sempre in peggioramento le promesse non bastano più: è il momento di passare dalle parole ai fatti!

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