Pignoramento dello stipendio: cosa accade nel 2020?

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Quando si parla di tassazione e di pignoramenti, non è assai raro vedere molti storcere il muso. L’idea che i propri soldi possano essere sottratti non piace a nessuno. Tuttavia, se una sottrazione è in corso, è perché ci si è sottratti ad un pagamento. Il 2020 porta con sé delle novità sul pignoramento dello stipendio. È sempre bene essere informati se non si vuol diventare dei cattivi pagatori.

Cos’è e come funziona

Il pignoramento dello stipendio è un provvedimento esecutivo messo in opera dall’Agenzia delle Entrate o Equitalia per la riscossione di una somma di denaro. Esso ha luogo quando il soggetto interessato ha maturato un debito nei riguardi dello Stato e gli organi di monitoraggio intervengono al recupero. A partire dallo scorso primo gennaio la nuova Legge di Bilancio ha approvato dei nuovi provvedimenti. Questi riguardano il pignoramento, l’ipoteca ed il fermo amministrativo. Dalla suddetta data le nuove normative sono entrate in vigore a tutti gli effetti e la contravvenzione alla norma diventa perseguibile dalla legge. Quando si viene sottoposti a pignoramento, la somma decurtata dallo stipendio non può essere superiore ad un quinto dello stesso. Questo vuol dire che se una persona percepisce uno stipendio di mille euro, lo Stato non potrà pignorare più di duecento euro al mese. In determinati casi, però, il pignoramento dello stipendio può incontrare un limite di diverso tipo: infatti, se esso ha come oggetto delle somme già accreditate su un conto bancario o postale, può essere effettuato solo sull’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale (art. 545, comma ottavo, c.p.c.).

Limiti del pignoramento dello stipendio per il 2020

Esistono dei limiti al pignoramento che variano in base a diversi fattori. Se il pignoramento dello stipendio è notificato dalla banca, vi sono i seguenti limiti:

  • quando lo stipendio è accreditato prima della notifica di pignoramento il limite pignorabile corrisponde al triplo dell’importo dell’assegno sociale;
  • quando lo stipendio è accreditato dopo la notifica, il limite resta di un quinto.

Nei casi in cui il pignoramento dello stipendio venga notificato dal datore di lavoro, la somma massima pignorabile prevede:

  • un decimo per stipendi fino a 2.500 euro;
  • un settimo per stipendi tra i 2.500 e i 5 mila euro;
  • un quinto per stipendi superiori ai 5 mila euro.

Se si verificano casi in cui vi siano più pignoramenti, allora si rischia di avere un dimezzamento dello stipendio in alcuni casi.

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