Picco coronavirus la prossima settimana? Le ultime stime

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Picco coronavirus   la prossima settimana? Le ultime stime che dicono? La domanda, a dire il vero, sta assumendo i connotati della fissa man mano che passano i giorni. Questo anomalo stato di “arresti domiciliari” generalizzato è in larga parte la nostra salvezza contro il contagio ed unica arma al tempo stesso. Ma stando a casa H24 (auto imponiamocelo tutti!) la mente galoppa su mille questioni, di cui una su tutte attiene appunto alla durata dell’emergenza. Dipende tutto da essa: la nostra libertà, i nostri progetti, i nostri hobby, i nostri affari economici. Moltissimi di noi si ritrovano infatti nella condizione di rivestire i panni o del datore di lavoro o di essere la forza lavoro. Se la normalità non riprende, il trend a ribasso delle Borse non avrà motivi validi per fermarsi. Non si produce, quindi non si genera ricchezza, in definitiva le azioni debbono per forza prezzare molto di meno. Elementare.

La voce di qualche autorevole esperto

Picco coronavirus la prossima settimana? Le ultime stime si rincorrono tra di loro. Il Governo solo alcuni giorni fa (aveva previsto per domani 18 marzo il picco dei contagi. Ma anche su questa probabile data gli aggiornamenti si inseguono tra loro. Per Silvio Garattini, noto scienziato e farmacologo italiano, la data è infatti da spostare ancora in avanti. «Per la settimana prossima ci aspettiamo il picco, realistico pensare a 30-40 mila casi», ha affermato. Il rimando è giocoforza legato alla sussistenza di più fattori. Tipo l’osservazione “elastica” del divieto di uscire di frange di cittadini allergici al benché minimo senso civico. O i flussi Nord-Sud che ancora si sono avuti in questi giorni, anche se a tassi decisamente bassi.

Prevenire per ripartire

Picco coronavirus la prossima settimana? Le ultime stime dicono “sia probabile” uno slittamento di qualche giorno. Ad esempio considerando la situazione del Sud Italia, possiamo citare la Campania per tutte. Secondo i dati diffusi dal suo governatore De Luca (13 marzo) «calcolando lo scenario più grave [dei tre disponibili], avremo bisogno entro il 14 aprile di 150 posti in terapia intensiva. Poi si prevede una curva discendente dei contagi». Situazione fluida, insomma. Per il presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Garattini, la lotta prima passa per gli stili di vita di ciascuno. «Tutto dipenderà da noi, dalla nostra capacità di evitare il contagio». Che tradotto vuol dire osservanza pedissequa di tutte le raccomandazioni ci giungono dal SSN. Prima stoppiamo il coronavirus, prima ripartiranno economia e i mercati finanziari.

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