Piazza Affari in rally grazie alla politica

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Piazza Affari oggi corre e ringrazia la politica: il rialzo registrato alle 12 era pari al 3% con un Ftse Mib che vedeva in testa tutti i titoli degli istituti di credito. Unicredit, Ubi Banca e Mediolanum, rispettivamente a 5,56% 5,42% 5,28% occupavano le prime posizioni del listino, battute solo da Saipem a 5,8% a sua volta spinta dai primi tentativi di recupero del petrolio che, nelle ultime settimane era arrivato a perdere il 30% (per la precisione da inizio di ottobre) toccando i minimi del 2018.

Altra benzina è arrivata dalla promozione di HSBC, che ha promosso il rating dell’ex delfina di Eni da Hold a Buy sebbene il rialzo si sia accompagnato ad un taglio, seppur limitato del target price che da 4,6 è arrivato a 4,5 euro.

Ma in primo piano oggi c’è tutto il settore bancario: Carige a 2,75%, Banca Mps a 7,9%, Bper a 5,53%, Intesa Sanpaolo a 5,5%.

Parallelamente lo spread scendeva verticalmente arrivando a 287 punti poco prima delle 12.30.

Quella vista sul Ftse Mib è un’intonazione positiva che si è presto trasferita all’intera Europa e che ha snobbato persino i dati macro negativi, in particolare quello riferito all’indice IFO (fiducia delle imprese tedesche) di novembre il quale non è andato oltre i 102 punti, in calo rispetto ai 102,8 registrati a ottobre ma anche rispetto alle attese degli analisti, ferme a 102,3.

Ecco allora che poco dopo le 12 il Dax correva con il suo +1,2%, non era da meno il Cac40 a +1,1% e nemmeno il Ftse100 con un +0,9% nonostante le incognite sull’ok alla bozza del testo che stabiliva i primi parametri della Brexit, testo che potrebbe non essere approvato dalla Camera dei Comuni.

Come anticipato in apertura, il Piazza Affari  deve il suo rialzo al cambio di rotta del governo Conte il quale dopo mesi di chiusura sulle cifre della manovra di bilancio blindata da Lega e M5S e sulla quale nessuno dei rappresentanti era disposto a trattare, adesso accetta di limare, seppur con le dovute cautele, le cifre che Bruxelles già il 23 ottobre aveva respinte.

Secondo quanto riferito dal vicepremier leghista Matteo Salvini “nessuno ha intenzione di attaccarsi allo 0,1%”

Parole che, confermate sia dal suo collega del M5S Luigi Di Maio che dallo stesso Premier Giuseppe Conte, sottolineano l’apertura al dialogo con l’Unione europea che potrebbe a sua volta rappresentare la svolta per evitare la procedura di infrazione sul deficit.

Piazza Affari ora guarda all’apertura di Wall Street.

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