Piazza Affari respira: ma è solo una tregua

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Piazza Affari torna a respirare. Alle 12,30 segnava un attivo dello 0,9% (18.871 punti) con uno spread in leggera discesa a 289,30.

L’Europa tra caos e ripresa

Il resto d’Europa seguiva la stessa scia: Ftse 100 a 1,4% come il Cac 40 mentre il Dax non andava oltre lo 0,6%. Il dollaro resta debole sull’euro (1,14) dopo le notizie che volevano una Fed orientata su una strategia attendista in seguito alle ultime turbolenze viste sul mercato internazionale. Ieri, infatti, le borse mondiali hanno chiuse tutte in rosso, vittime del mix nato dal ritorno di una possibile guerra commerciale, oltre che che una crisi petrolifera alle porta con l’Opec che aveva annunciato tagli alla produzione inferiori alle attese. Oggi, invece, almeno in Europa, la situazione sembra essere leggermente più rilassata. Anche se per molti non si tratta che di una tregua

Politica italiana in primo piano ed effetti su Piazza Affari

In queste ore sono arrivate le rassicurazioni del vice premier Luigi Di Maio circa le voci di ieri di dimissioni del Ministro dell’economia Giovanni Tria, Ma le parole di Di Maio sono andate anche oltre, ovvero verso la conferma che il governo riuscirà anche questa volta a trovare la strada dell’accordo per l’ecotassa.

Posizioni della Lega e del M5s

Il tutto nonostante sia forte ed evidente la discrepanza tra le posizioni: da un lato quella del M5S che forza per far rimanere la tariffa (“Chi inquina di più deve pagare di più”) e la Lega, invece che vorrebbe toglierla. La quadratura del cerchio sarebbe trovata nell’applicazione della norma solo alle nuove auto e non a quelle già i circolazione.

E ancora: La Legge di Bilancio sarà varata con quota 100 e reddito di cittadinanza senza alcuna procedura di infrazione mentre è stata sottolineata la volontà di aumentare da 4 a 5 miliardi, gli investimenti che i sindaci potranno spendere per provvedere, ad esempio, ai danni da dissesto idrogeologico.

Manovra, debito e Fitch spaventano

Sulla revisione del contratto di governo arriva anche il sì del rappresentante pentastellato che però rimanda il tutto a dopo il 2019. Infatti si preferisce tracciare prima il solco per la legge di bilancio, le direttive anticorruzione e la riforma della procedura penale.

Tutto tranquillo dunque?

Non proprio: resta il sentiment negativo del mercato per quanto riguarda i rapporti tra Italia ed Europa circa l’esito della manovra finanziaria. Un quadro che si lega direttamente alla situazione economica italiana e alla volontà di Fitch di rivedere al ribasso le stime sulla crescita della nazione.

 

 

 

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