Piazza Affari: la discesa continua

ProiezionidiBorsa

Non bastano le parole del premier Giuseppe Conte a far riprendere Piazza Affari: il close dell’indice milanese è di -0,7% pari a 18.603 punti. In realtà il ribasso da inizio anno è del 14,2% ma che diventa 23% se si guarda quanto fatto da maggio.

Se poi si guarda al settore bancario si parla di una correzione che arriva al 34%. Alla base della situazione sul Ftse Mib c’è una doppia minaccia, quella rappresentata dal rallentamento globale e che riguarda tutti i mercati, ma anche l’incertezza interna che, nel caso di Roma, potrebbe avere ripercussioni economiche anche forti.

Guardando alla chiusura di oggi, però, non vanno meglio le cose nemmeno nel resto del Vecchio Continente: il Dax chiude a -0,93%, il Cac40 a -0,75% e il Ftse100 di Londra a -1,28%.

Di fronte a questo panorama generale, però, il Ftse Mib sembra indossare la maglia rosa, il che fa capire che, forse, l’ottimismo di Conte, convinto che lo spread calerà con il dialogo costruttivo in vista di sabato prossimo, primo passo di un più ampio confronto con l’Europa, potrebbe aver dato i suoi frutti.

Intanto, sulla piazza italiana, si evidenzia il crollo di Saipem che chiude la seduta sfiorando il 3% di perdita, un crollo dettato dal parallelo andamento negativo del petrolio oltre che da un apprezzamento forse eccessivo registrato nelle scorse settimane. Sempre in ambito di energetici da segnalare la beffa di Enel che a due ore dalla chiusura poteva vantare un seppur minimo 0,35% in territorio positivo, al suono della campanella si ritrova in passivo dello 0,04%.

Si tratta di un risultato che interrompe la serie di 5 sedute positive innescatesi dopo la presentazione del piano industriale presentato l’altro ieri, successo cui si deve sommare anche il risultato positivo di Endesa con i conti presentati ieri e che ha permesso di incassare il plauso di molte case d’affari.

Telecom Italia  in difficoltà chiude a -1,9% sia per un responso negativo del Tar del Lazio sui rimborsi per la fatturazione a 28 giorni ma soprattutto per le dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio che ha confermato come, al momento, il governo non abbia alcun piano per lo spin off della Rete preferendo in prima istanza salvaguardare i livelli occupazionali.

Chiude in negativo anche Mediobanca a -0,2%: il piano industriale di Generali, verso cui Mediobanca si trova indirettamente esposta, potrebbe essere un fattore positivo ma la pressione sul settore a quanto pare ha avuto una forza maggiore rispetto alle buone notizie.

Consigliati per te