Piazza Affari e Ftse Mib. Borsa italiana: pericoli intatti

Piazza Affari e Ftse Mib

Piazza Affari e Ftse Mib cercano di risalire la china dopo il forte ribasso del mese di maggio che ha portato le quotazioni da 21.535  a 19.525.

Frattanto lo spread, dopo aver raggiunto area 290 si è fortemente ridimensionato chiudendo la settimana a 262,10.

Il quadro tecnico sembra in distensione.

Dove è diretta Piazza Affari e il Ftse Mib?

Da inizio anno il future ha segnato un minimo a 17.290 ed un massimo a 21.535.

Oggi vogliamo definire una mappa dei prezzi e quindi un prontuario di comportamento per chi investe sugli indici e settori di  Borsa italiana in ottica di breve, medio  e lungo

termine.

Come deve comportarsi chi vuole investire a Piazza Affari e sul  Ftse Mib?

Lungo termine 12/18 mesi

Il Ftse Mib scende dai massimi di area 51.000 ca dell’anno 2000  e dopo aver toccato il minimo a 12.330 nel 2009 (valore ritoccato nel 2012)  è iniziata una lunga fase di

congestione fra questo valore e i 24.550.

Da dove “sbucherà” questo movimento? La risposta non è semplice e soprattutto non è scontata.

Analizzando però  il time frame trimestrale, il rumore di fondo sembra assumere una configurazione di preparazione ad ulteriori rialzi di medio lungo termine.

Fra l’ultimo trimestre del 2018 ed il primo del 2019 sembra essersi formato un pattern di fine ribasso.

La condizione necessaria e sufficiente per mantenere questo trend rialzista è la tenuta in chiusura settimanale dei 18.695 di future e 19.016 di indice.

Se nelle prossime settimane verrà superato 21.535 di future e poi  22.052,80 di indice, i nuovi valori di tenuta da monitorare per i prossimi mesi  saranno rispettivamente: 19.525 e  19.535,50.

Per il momento la view di lungo termine è la seguente:

dal 1 aprile 2019 Piazza Affari e il Ftse Mib sono tornati ad assumere la connotazione rialzista di lungo termine. L’obiettivo primo del movimento per i prossimi 6 mesi sono i massimi di

maggio 2018 in area 23.240 di future.

Breve medio termine 1/6 mesi

La discesa del mese di maggio ha riportato i corsi azionari sotto i minimi del mese di marzo. Questo evento è stato ravvisato come un forte segnale di debolezza di breve termine.

Questo pattern  rappresenta un ritracciamento oppure un’inversione di tendenza?

Il movimento dell’ultima settimana nonostante sia stato forte ed  ha portato le quotazioni dai 19.580 ai 20.350 della chiusura si è sviluppato inside rispetto alla barra della

settimana precedente.

Questo significa che a livello plurisettimanale il segnale in corso è ancora ribassista.

Finchè non avremo un segnale rialzista su questo time frame, i pericoli di ulteriori ribassi rimangono intatti.

Come comportarsi?

Il rialzo di breve assumerà forza relativa con chiusure settimanali superiori ai 20.670 e poi chiusure mensili superiori ai 21.525. Finchè non assisteremo a questi movimenti la volatilità

rimarrà alta e non solo,  il pericolo di un ritest dei minimi delle scorse due settimane rimarrà elevato e rimarrà probabile la rottura al ribasso dei 18.695.

Piazza Affari e Ftse Mib non sono ancora fuori pericolo e c’è bisogno di un’ulteriore prova di forza.

Approfondimento

Scheda tecnica Ftse Mib e grafico per le analisi

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