Piazza Affari: bancari in difficoltà

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Mercati deboli oggi. Piazza Affari non riesce a superare le tante zavorre che la frenano.

La panoramica sul Ftse Mib

Alle 12.25, infatti, il Ftse Mib segnava un passivo dello 0,35% (19.102 punti). Lo spread tra Bund e Btp raggiunge i 264,6 punti (in leggero rialzo di 0,9) mentre il rendimento del decennale tricolore passa a 2,85%. ovviamente anch’esso in crescita, per la precisione dello 0,4%.

La situazione sui mercati

Ma Piazza Affari sembra essere l’eccezione che conferma la regola. Nel resto del Vecchio Continente le cose vanno infatti meglio. Il Cac 40 di Parigi veniva fotografato a +0,2%. In vantaggio, per quanto frazionale, anche il Dax di Francoforte con il suo 0,04%. Sorprende Londra che, nel giorno del voto sul testo per la Brexit, può vantare un +0,2%. Intanto il cambio euro/dollaro si aggira su 1,1429

Il Pil tedesco

Teoricamente il calo che ha appesantito l’atmosfera è avvenuto dopo la pubblicazione del Pil tedesco 2018. Il risultato della ricchezza prodotto in Germania è infatti stato inferiore alle attese. la conferma è nei numeri: +1,5% rispetto al 2,2% del 2016 e 2017.

La lettera della Vigilanza alle banche

Nella pratica, però, la tegola che si è abbattuta su Milano è rappresentata dalla lettera della Vigilanza Europea arrivata agli istituti gli istituti di credito. Le direttive parlano di una svalutazione graduale, ma integrale, delle sofferenze nel giro di non più di 7 anni. Una corsa contro il tempo per liquidare un monte da 37 miliardi. Una notizia che ha portato diversi istituti di credito made in Italy ad essere sospesi per eccesso di ribasso. In difficoltà si sono trovati Ubi, Banco Bpm, Bper e Mps a sua volta sospesa dopo una perdita teorica di ieri che è arrivata alla doppia cifra.

L’intenzione è quella di potenziare quanto fatto finora dalle banche italiane. In seguito a diverse strategie di vendita delle sofferenze, infatti, nel corso degli ultimi due anni gli istituti hanno tagliato l’esposizione ai Npe sotto il 10% contro una media europea di circa il 4%.

Un occhio alla Brexit

Intanto, a livello internazionale, l’attenzione è tutta verso la Gran Bretagna. Il parlamento inglese, infatti, dovrà votare in giornata per decidere se approvare o meno il testo sulla Brexit. L’intesa che regola l’uscita di Londra dall’Unione Europea è stata approvata da bruxelles ed ora dovrebbe esserlo anche da Westmister. Cosa che, almeno secondo le proiezioni, risulta essere piuttosto difficile. .

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