Petrolio, produzione Opec scaglionata fino al 2022

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Gli esportatori di petrolio aderenti all’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) e i loro alleati si sono riuniti nuovamente ieri dopo l’ultimo incontro di marzo e  hanno concordato di estendere la storica riduzione della produzione a 9,7 milioni di barili al giorno.

La misura, decisa il 12 aprile scorso e adottata dal primo maggio scorso, proseguirà fino a luglio, visto che la domanda di petrolio, a causa dell’emergenza coronavirus, ancora langue. A luglio la produzione sarà di 9,6 milioni di barili, 100 mila al giorno in meno rispetto a maggio e giugno.

Chi trasgredisce gli accordi

Tuttavia non c’è concordia tra i big dell’oil. Innanzitutto tra Russia e Arabia Saudita, che nelle ultime settimane ha messo in pratica una vera e propria guerra sui prezzi. Ma  anche il ministro dell’energia del Messico Rocio Nahle ha detto che il suo Paese è in difficolta e non intende rispettare questo sforzo.

Altri Paesi durante questa hanno in vario modo deragliato dal rispetto delle quote. Il totale delle trasgressioni ha sfiorato l’11% della produzione stabilita.  Tra questi Iraq e Nigeria che, è stato stabilito, dovranno non solo adeguarsi per il futuro, ma compensare limitando la loro produzione tra luglio e settembre.

Petrolio, produzione Opec scaglionata fino al 2022

Durante la videoconferenza, il ministro dell’energia algerino Mohamed Arkab, Presidente di turno Opec,  ha confermato l’importanza di proseguire gli sforzi di dialogo fra tutti. E la volontà di garantire stabilità tra domanda e offerta nel mercato petrolifero.

Che vede il prezzo al barile risalito in area 40 dollari, dopo i minimi storici del 12 aprile, col Brent sceso a 15 dollari al barile e il Wti persino negativo. Dal primo luglio si passerà a 7,7 milioni di barili (fino a dicembre) e poi a 5,8 milioni di barili da gennaio 2021 ad aprile 2022. In questo lasso di tempo gli operatori ritengono che potrà esserci una risalita dei prezzi verso quota 80 dollari al barile.

L’Opec sorvegliato speciale

Vari analisti ritengono che non sia ancora arrivato il momento per alzare il livello di offerta del greggio. A conferma di ciò, il messaggio di congratulazioni inviato dal Segretario all’energia Usa Dan Brouillette all’Opec via Twitter, nel corso della riunione. Il prossimo incontro del cartello Opec si terrà a Vienna il 1°  dicembre 2020

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