Petrolio: le previsioni nel breve

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Il petrolio nuovamente al centro della scena. Ecco le previsioni nel breve.

Sotto i riflettori

Il protagonista dei mercati è ancora il petrolio. Complice il solito tweet del solito Trump. L’oro nero viene giudicato dall’inquilino della Casa Bianca come troppo costoso. PEr questo motivo lo stesso Trump ha chiesto che l’OPEC aumenti l’offerta, invece di diminuirla, come invece vorrebbero fare i paesi produttori.

Il caso Trump

Attraverso il social dei 140 caratteri, il tycoon ha fatto sapere la sua idea, sperando nella volontà dei membri OPEC di non creare tensioni con gli Usa. Da parte sua, invece, gli Stati Uniti devono fare i conti, letteralmente, con un prodotto interno lordo che al quarto trimestre del 2018 non è cresciuto che del 2,2%. Inferiore alle attese ferme al 2,4%, alle precedenti letture al 2,4% ma anche al terzo trimestre quando si vide un 3,5%.

Le prospettive nel breve

A questo si uniscano le azzerate prospettive di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Per il 2020, inoltre, non si andrà oltre il singolo aumento. Insomma una debolezza diffusa a cui un petrolio low cost farebbe senza dubbio bene. Ma le prospettive sul petrolio vedono, nel breve periodo, dei rialzi. con buona pace di Trump. Almeno stando a quanto pubblicato oggi dalla Bank of America. Negli ultimi tre mesi il barile è salito del 30% con il Wti e del 26%con il Brent. Il primo arriva a superare la soglia dei 59,6 dollari mentre il secondo aleggia intorno a 67,4. Ma la corsa registrata finora potrebbe anche non essere finita qui. Per BofA il secondo trimestre potrebbe regalare un Brent a 74 dollari e un Wti a 64 dollari. Un’attività industriale più debole ha punito le economie di Giappone e Germania. Un calo che si denota dalla presenza di dati Pmi sempre meno positivi.

Petrolio :cosa darà allora la spinta?

A regalare un’iniezione di positività sarà il fattore populismo. La sua diffusione, infatti regalerà una maggiore fiducia ai consumatori di paesi emergenti come Messico e Brasile. Ma se nel 2019 il settore petrolifero vedrà un sostanziale equilibrio tra domanda ed offerta, il 2020 potrebbe registrare un surplus di 470mila barili al giorno. Nel prossimo anno da BofA gli analisti pensano ad un Brent a 65 dollari il barile e il Wti a 60 dollari il barile.

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