Petrolio: il rally ci sarà. Ma a queste condizioni

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Gli esperti non hanno dubbi: il petrolio, nei prossimi mesi, registrerà un rally. Ma una minaccia incombe.

Petrolio: le previsioni

Come detto in precedenza, il petrolio sarà soggetto ad una spinta nel breve. Una spinta che, per diverse motivazioni, lo porterà a correre nei prossimi mesi. Ma ad alcune condizioni. La prima sarà quella di un OPEC che terrà fede ai suoi patti. Ossia tagli alla produzione.

Da qui l’ottimismo degli esperti di RBC Capital Markets, generalmente rialzisti sui prezzi del greggio. Complici saranno anche le sanzioni degli Stati Uniti sull’Iran e il blocco del Venezuela.

Perciò nei prossimi mesi si potrebbe creare un aumento della domanda complessiva di greggio in rapporto ad un’offerta che tende a diminuire.

La minaccia sul petrolio

Ma c’è anche una potenziale minaccia che aleggia su questo rally. Si tratta, infatti, di un pericolo che, come il rally, affonda le sue radici in diversi fattori.

Il primo è proprio quello dei colloqui commerciali. Una serie di incontri che, nonostante l’ottimismo della prima ora, soprattutto da parte del presidente Usa Donald Trump, non ha portato, di fatto, a nessun risultato concreto.

Non solo, ma l’economia cinese sta dimostrando a sua volta, una debolezza che potrebbe accentuarsi nei prossimi mesi. E, come sappiamo, Pechino è una potenza energivora.

Troppo petrolio in giro?

Il rischio è che si possa presto verificare un eccesso di offerta della materia prima. Già a febbraio l’Agenzia internazionale per l’energia ha avvertito che l’approvvigionamento globale di petrolio era sul punto di superare la domanda. Il tutto, nonostante i tagli alla produzione globale e le sanzioni statunitensi all’Iran e al Venezuela.

Intanto, proprio sul fronte statunitense, non si può far a meno di registrare le tensioni tra Washington e i suoi alleati sauditi. In particolare il riferimento è verso le continue pressioni esercitate dall’inquilino della Casa Bianca, il presidente Donald Trump affinchè l’OPEC aumenti la produzione in modo da far scendere i prezzi del barile.

Petrolio e OPEC. Appuntamento al 19 maggio

Intanto l’attenzione si sposta al 19 maggio.

Per quella data, infatti, è fissata al prossima riunione OPEC insieme ai suoi alleati esterni, tra questi la Russia. Sarà infatti in questa occasione che si deciderà per la prossima strategia da attuare.

A dicembre 2018, il Cartello petrolifero aveva deciso di tagliare la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno per sei mesi. Unici esonerati: Iran, Venezuela e Libia. Esoneri che potrebbero essere confermati o meno. Così come, confermato, o meno, potrebbe essere il taglio alla produzione.

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