Petrolio: i titoli azionari internazionali da comprare

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Il petrolio torna a salire grazie alla conferma della strategia di tagli da parte dell’Arabia Saudita. Quali sono i titoli da comprare per guadagnare in questo frangente?

Lo scatto

Il neo Ministro dell’energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, che succede al licenziato Khalid Al Falih ha rassicurato sulla politica petrolifera dell’Arabia, fatta di tagli. Una rassicurazione che copre, però, un periodo che non va oltre il marzo 2020. Ad ogni modo il petrolio ha reagito bene rialzando la testa con un Brent che oggi supera i 62.8 dollari al barile e un Wti a 57,9. Per questo motivo è il caso di puntare i fari nuovamente sul settore energetico. Anche perché le strategie da adottare possono essere differenti. Infatti si può sfruttare il rialzo in atto su molti grandi nomi, approfittare del rafforzamento delle aziende più piccole. Ma nel mirino ci sono anche i dividendi delle big oil quotati in Europa. E, come da tempo si sa, quello energetico è un settore molto generoso.

Titoli Buy: Italia ed Europa

Il primo titolo è quello di Eni che, da Ubs, è giudicato degno di un Buy (t.p 15 euro). A dare una mano all’ottimismo è anche la cedola del 6,3% nell’esercizio 2019 (6,4% nel 2020). Inoltre le cronache hanno reso noto una serie di acquisizioni della società italiana in Norvegia. Nel mirino del cane a sei zampe, come confermato anche dai vertici, ci sarebbero diversi asset di Exxon. Buy di Ubs anche per Bp (t.p 580 pence) anche in questo caso il dividend yield del 6,6% per il 2019 e 6,8% per il 2020 sono jolly molto utili. Punti a favore che potenziano i fondamentali già solidi.

Azioni Usa

Chi invece volesse guardare al di là dell’oceano e puntare a Wall Street vedrebbe in Brookfield Infrastructure Partners (BIP)  un titolo interessante. A suo favore un’ampia diversificazione per settore ma anche per area geografica. Non solo petroliferi ma anche indotto e distribuzione. Non solo, ma la sua strategia concentrata sulla crescita organica può essere vista come un ulteriore motivo di acquisto. Unico neo: rapporto PE intorno a 28,7 il che potrebbe sembrare costoso. Tuttavia, questa è anche un’azienda che dovrebbe generare un tasso di crescita degli utili del 159,3% per il 2019. In più ci sarebbe anche un dividendo del 4,28%, tra l’altro aumentato consecutivamente negli ultimi 9 anni.

Approfondimento

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