Petrolio e inflazione spiazzano i mercati e mandano a picco Piazza Affari e le Borse europee

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In genere le ultime sedute della settimana sono raramente favorevoli per le Borse. Venerdì gli operatori preferiscono non acquistare per evitare di tenere le posizioni aperte durante il weekend. Questo fenomeno generalmente si accentua quando sul mercato ci sono delle turbolenze, come nel momento attuale. Oggi però gli investitori non si sono limitati a stare alla finestra ma hanno venduto. Le vendite fin dall’apertura hanno spinto al ribasso le Borse europee che hanno chiuso con cali vistosi.

L’inflazione inizia veramente a far paura e le parole di ieri della presidente della BCE Christine Lagarde hanno rivelato che in Europa il re è nudo. Per mesi il presidente della BCE ha fatto intendere che l’inflazione nel Vecchio Continente era transitoria e sarebbe stata riassorbita entro la fine dell’anno. Christine Lagarde fino a mercoledì ha continuato a ripetere in ogni occasione che nel 2022 non ci sarebbe stato nessun rialzo dei tassi. Queste affermazioni facevano dell’Europa un’isola felice, rispetto all’ipotesi di 5 rialzi in USA e dei due aumenti già attuati dalla Banca d’Inghilterra. La BCE si è dovuta arrendere all’evidenza e adesso non esclude più la possibilità di un rialzo del costo del denaro entro quest’anno.

Petrolio e inflazione spiazzano i mercati e mandano a picco Piazza Affari e le Borse europee

Secondo gli analisti di Morgan Stanley, nei prossimi mesi le banche centrali ritireranno dai mercati 2.200 miliardi di dollari di stimolo. La cifra è impressionante e questa possibilità non può che impattare negativamente sui mercati azionari.

Il rialzo senza sosta dei prezzi del petrolio è l’altro fattore che sta penalizzando fortemente le Borse, specialmente quelle europee. Riduzione degli stimoli monetari, aumento dei tassi di interesse, aumento del costo dell’energia, sono fattori che possono frenare la crescita economica.

Secondo i dati Eurostat a dicembre nell’Eurozona le vendite al dettaglio sono calate più del previsto. Così la crescita su base annua è stata del 2%, molto inferiore al 5% atteso. Questo non è un buon segnale per l’economia targata UE.

Petrolio e inflazione spiazzano i mercati contribuendo a deprimere le Borse europee che hanno chiuso con ribassi vistosi. Al termine della giornata l’indice Euro Stoxx 50 ha chiuso con un calo dell’1,3% e la Borsa tedesca ha accusato una flessione dell’1,7%. La Borsa di Parigi è scesa dello 0,7% mentre Londra ha limitato il calo allo 0,1%.

La Borsa di Milano ha chiuso con un calo vicino all’1,8%. L’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha terminato a 26.603 punti dopo avere toccato un minimo a 26.514 punti. Purtroppo anche oggi lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi è salito ancora di quasi il 4%, chiudendo a 151 punti.

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