Pericolo inflazione per le Borse: cosa comprare e vendere quindi?

Il pericolo inflazione è senz’altro quello più temuto dagli operatori di Borsa specialmente negli USA.

Non in quanto tale visto che stiamo comunque parlando (vedasi tabella sottostante) di variazioni percentuali contenute, quanto per gli effetti sulla politica monetaria.

Come farà infatti la FED a  tagliare ancora i tassi in presenza di una ripresa dell’inflazione?

Visto che la congiuntura americana è assolutamente ancora brillante, una banca centrale in condizioni normali, senza pressioni altolocate (vero Trump?), addirittura potrebbe pensare di alzare i tassi.

E se anche questo creasse un crollo di Borsa nessun problema poi basterà tagliare di nuovo al primo calmierarsi dei prezzi.

Tabella principali dati macroeconomici americani

Oggi sono stati pubblicati numerosi indici sui prezzi in svariati paesi ma a parte l’India l’unico vero pericolo inflazione si è manifestato negli Stati Uniti.

IPC (Annuale) India (Ott) 4,62% 4,25% 3,99%
Indice principali prezzi al consumo (Mensile) (Ott) 0,2% 0,2% 0,1%
Indice principali prezzi al consumo (Annuale) (Ott) 2,3% 2,4% 2,4%
IPC (Annuale) (Ott) 1,8% 1,7% 1,7%
IPC (Mensile) (Ott) 0,4% 0,3% 0,1%

Già il +4.62% versus +4.25% atteso dell’India faceva da preludio…

E’ inevitabile: i paesi in salute dal punto di vista economico qualcosa prima o poi in termini di inflazione pagano.

I dati americani sono un po’ ambigui.
I dati depurati da cibo ed energia sono praticamente stabili.

Riflettendo però sui più significativi ed ampi IPC (prezzi al consumo) emerge chiaramente come l’inflazione stia rialzando la testa mettendo a rischio gli investimenti azionari.

Non per questo ci si deve precipitare a vendere azioni americane.

Certamente però più che il dato annuale è il dato mensile a fare riflettere.

Il +0.4% sul mese di ottobre già supera la attese poste a +0.3% ma è soprattutto il confronto col mese precedente (+0.1%) a fare scattare l’alert.

A +0.4% su base mensile il pericolo inflazione diventa tangibile e concreto.

FED come porsi ora?

Un campanello d’allarme difficilmente smuoverà la FED verso mosse a sorpresa.

Anche perché su base annuale non si sono superate le soglie ritenute dannose per l’economia (2%).

Certo è che la FED dovrà compiere una approfondita analisi economica per scongiurare il rischio di essere in “prima persona” la responsabile di una vera ripresa inflazionistica.

Rialzo dei prezzi  che, oltre a portare il pericolo inflazione verso le Borse con probabili effetti ribassisti, potrebbe estendere i propri effetti negativi all’economia reale statunitense.

Insomma, in un solo colpo Powell farebbe strike colpendo i principali target della banca centrale: controllo dell’inflazione e sostegno dell’economia.

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