Perchè tenersi stretti computer televisori e cellulari vecchi

diritto, riparazione, telefoni

Un focus per capire perché tenersi stretti computer televisori e cellulari vecchi.

Il 2021 potrebbe segnare una significativa inversione di tendenza per tanti prodotti che abbiamo in casa e che ci appaiono da buttare. Se quindi, fino ad oggi, il mantra che ci si sente ripetere è “La riparazione è antieconomica. Le conviene acquistare il nuovo”, da qui a qualche mese il cambio di passo sarebbe consistente. Non a caso, la politica europea è, già da tempo, impegnata nella diffusione del cosiddetto “diritto alla riparazione”. Una misura inserita in uno specifico Piano d’azione della Commissione Europea. Cerchiamo quindi di capire perché tenersi stretti computer televisori e cellulari vecchi.

Il nuovo diritto dei consumatori

Dopo un acceso dibattito, in sede europea si stanno delineando le basi su cui poggia il nuovo diritto dei consumatori ad ottenere la riparazione di prodotti tecnologici. Del resto, l’Europa non è nuova a questa politica di economia circolare, come già visto con altro nostro precedente approfondimento. Tale nuovo diritto andrà ad impattare sui prodotti come computer, televisori, telefonini, ma anche lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi. Un impatto che si rifletterà, com’è ovvio che sia, anche sui produttori che dovranno mettere in circolazione prodotti facilmente riparabili. Con il conseguente impegno di rendere disponibili, a stretto giro di giorni, i pezzi di ricambio per una corretta riparazione e manutenzione.

Stop all’obsolescenza programmata

Questo radicale cambio di passo si avrà a partire da qui a qualche mese. Vale a dire dal 2021. Tra i piani europei vi è anche quello finalizzato ad adottare nuove misure normative per telefoni cellulari, tablet e laptop. Il tutto è in corrispondenza della direttiva sulla progettazione ecocompatibile (“ecodesign”), per promuovere nuove misure normative sui dispositivi, di cui in narrativa. Tra i piani d’azione, presumibilmente, anche quello volto a sviluppare il cosiddetto mercato di seconda e terza mano. Verrà, in tal modo, incentivato il mercato della restituzione e della rivendita di vecchi telefoni cellulari e tablet. Checchè se ne dica, tutto questo determinerà una grossa spallata all’ “obsolescenza programmata”. Una filosofia, forse mai ammessa fino in fondo dalle aziende, ma entrata ormai definitivamente nella convinzione del popolo dei consumatori.

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