Perché praticare pugilato

donna pugile

I pareri sul pugilato sono discordanti. Per alcuni è il più nobile degli sport, per altri niente più che un uso legittimato della violenza. Tra le continue polemiche, però, il pugilato sopravvive da secoli.

Un po’ di storia della nobile arte

Le prime testimonianze risalgono addirittura al terzo millennio avanti Cristo. Di questo periodo sono le sculture a bassorilievo d’origine sumera, rinvenute in Iraq, che rappresentano pugilatori ante litteram.

Anche nella Grecia Antica, l’antenato del pugilato era molto diffuso. Abbiamo notizia certa della sua presenza già nella ventitreesima edizione dei giochi olimpici (688 a.C.).

Attraversando i popoli e i secoli, il pugilato è poi arrivato all’era contemporanea, arricchito di regole e strumenti (per esempio, i guantoni).

Il pugilato praticato oggi deriva dalle regole stilate dal Marchese di Queensberry nel 1867. Da allora la fama della boxe è cresciuta esponenzialmente, anche grazie ai grandi atleti che ci hanno fatto appassionare.

Ma non tutti si approcciano al pugilato per passione. La maggior parte di chi lo pratica a livello amatoriale non sa elencare né campione né categorie di peso.

Allora, perché praticare pugilato? Ecco di seguito tre validi motivi.

Perché praticare pugilato: tre validi motivi

Il primo motivo è che il pugilato è davvero uno sport completo. Il titolo, spesso riconosciuto al nuoto, può essere facilmente accostato anche alla boxe. L’allenamento dei pugili è noto per preparare l’atleta sotto vari aspetti. Per salire su un ring bisogno avere fiato (cardio), essere veloci (potenza muscolare) e, soprattutto, sapersi muovere nello spazio (coordinazione).

Il secondo motivo è che il pugilato insegna a rispettare chi hai davanti. Benché molti affermano il contrario, il pugile prova per il suo avversario un profondo senso di rispetto. Nelle palestre di pugilato è vietato prendersi gioco degli altri, bandita qualsiasi gerarchia tra gli allievi. Tutti sono uguali, a prescindere dal verdetto dello sparring.

Terzo e ultimo motivo: il pugilato è (per eccellenza) metafora della vita. Guantoni alla mano fronteggi l’imprevedibilità del combattimento. Devi saper reagire a quello che ti capita davanti e imparare dominare le emozioni (come la paura).

È uno sport unico, perché permette di conoscere se stessi. Non resta che indossare guantoni e paradenti e aspettare che suoni la campana.

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