Perché oggi sono tornate le vendite pesanti in Borsa a Milano

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Un celebre adagio recita: tanto tuonò che piovve. È un detto che ben si adatta alla giornata borsistica di oggi. In Europa, dopo diverse sedute incerte, è arrivato il calo deciso.

Se sia temporaneo, o l’inizio di una nuova fase ribassista, è ancora presto per dirlo. Ma ci sono degli elementi che ci possono aiutare a interpretare cosa sta accadendo. Ecco perché oggi sono tornate le vendite pesanti in Borsa a Milano.

Piazza Affari, la peggiore in Europa

In questa fase è utile capire perché le Borse oggi sono scese. Se si comprendono le ragioni di questo calo, si potrà capire meglio la sua durata. Iniziamo dai dati, da come si è conclusa l’ultima seduta della settimana.

Oggi tutte le Borse del Vecchio continente sono scese. La migliore è stata quella tedesca, che ha limitato le perdite ad uno 0,2%. La peggiore è stata Piazza Affari. L’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha ceduto l’1,5%, terminando a 22.088 punti. Parigi è scesa dello 0,5%, Londra dello 0,3% e Madrid dell’1%. L’unico mercato azionario che in Europa ha chiuso in positivo è la Borsa di Zurigo.

L’incertezza premia le Borse più solide

Da soli, questi dati, ci danno un quadro chiaro di ciò che è accaduto oggi. Si sono scatenate le vendite sulle Borse delle economie più deboli e col debito più esposto. Invece si è comprato nella Borsa che offre più certezze. Ecco perché Milano e Madrid sono risultate le peggiori e Francoforte e Zurigo le migliori.

Oggi le vendite sono scattate immediatamente all’inizio della giornata perché agli investitori non sono piaciute le parole di Christine Lagarde. Ieri il Presidente della BCE aveva accennato ad un possibile limitato utilizzo del Pepp, il piano di riacquisto di titoli di Stato sul mercato. Una possibilità che mette paura a chi investe in Europa.

Perché oggi sono tornate le vendite pesanti in Borsa a Milano

Per l’Italia, a peggiorare il quadro, ci sono stati altri due fattori. Una nota dell’agenzia di rating Moody’s, che ha lasciato la porta aperta alla possibilità di un declassamento per il nostro debito pubblico. A cui si aggiunge il complicarsi della situazione politica, con un Governo sempre più debole e alla ricerca disperata di una maggioranza per sopravvivere.

Ciliegina sulla torta della giornata è stato il balzo dello spread. Oggi il differenziale tra BTP e Bund è schizzato del 5% a 124 punti. Dieci giorni fa era a 104 punti.

Approfondimento

Questa l’analisi multidays e il punto sui mercati internazionali dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.

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