Perché occuparsi di educazione finanziaria è così urgente soprattutto in Italia

denaro

Come abbiamo più volte descritto in queste pagine, l’educazione finanziaria è quasi un tabù. In Italia, giovani e meno giovani hanno difficoltà a comprendere i concetti base della finanza personale e questo non ci allinea a ciò che succede negli altri Paesi OCSE, dove la situazione è molto differente.

Oggi più di ieri, trovarsi in una situazione di svantaggio individuale e sociale affonda le proprie radici in questa urgenza educativa, alla quale si legano altre questioni, come la precarietà del lavoro e delle professioni, i rapidi cambiamenti dell’economia, la crisi del sistema pensionistico ecc.

C’è un problema di vera e propria alfabetizzazione rispetto il rapporto col denaro, che non è facile come si pensa. Questo, infatti, riflette le convinzioni, spesso limitanti, ricevute in famiglia e dalle quali bisogna emanciparsi per abbracciare percorsi di consapevolezza e ricchezza finanziaria.

Perché occuparsi di educazione finanziaria è così urgente soprattutto in Italia

Prima ancora di conoscere cosa sia l’interesse composto o comprendere quali siano i migliori prodotti finanziari in cui organizzare i propri risparmi, bisogna fare qualche passo indietro e porsi alcune domande.

Cosa rappresenta il denaro per noi? Per quali scopi ci piacerebbe utilizzarlo? Ci fa paura parlarne? Conosciamo quali sono i modi per attrarlo, produrlo e gestirlo? In famiglia abbiamo imparato a odiare o ad amare questo argomento? Qual è l’opinione che abbiamo nei confronti di chi gode di grandi disponibilità finanziarie?

Ricordiamoci che, al di là delle possibilità di spesa di ognuno, la progettualità economica che si realizza con quella possibilità dipende dal dominio della nostra sfera psicologica, in termini di razionalità o impulsività, nonché dalla nostra preparazione sugli argomenti e sul linguaggio tipico del denaro.

Un’equa redistribuzione del denaro tra le fasce della popolazione, dunque, non può dipendere solo da politiche macroeconomiche scelte dall’alto, dalle varie istituzioni nazionali o sovranazionali. Occorre prendersi una parte di questa responsabilità sulle proprie spalle, occupandoci di diffondere ad ampio raggio l’educazione finanziaria, fin dalle prime classi della scuola primaria.

Prima sarà possibile, prima semineremo le premesse concrete per una società più inclusiva.

Anche in questo ambito, emergono forti disparità di genere

Gli uomini ne sanno di più, ma se le donne riescono a recuperare le loro lacune, in realtà sono le più brave a gestire le proprie finanze. Altre disuguaglianze esistono sia rispetto a coloro che lavorano o agli inoccupati, perché i primi dimostrano più competenze finanziarie rispetto ai secondi, sia rispetto il confronto tra le Regioni italiane.

Nel Nord d’Italia, infatti, si registrano livelli più alti di cultura finanziaria rispetto al Sud e vi sono maggiori iniziative di sensibilizzazione sul tema. Questi motivi, dunque, spiegano perché occuparsi di educazione finanziaria è così urgente soprattutto in Italia.

Vero è che il passaggio dalla sopravvivenza all’abbondanza non si misura tanto nella quantità di denaro che abbiamo disponibile come si potrebbe pensare. È infatti visibile soprattutto nella possibilità di essere e di avere tutto ciò ci serve per condurre una vita appagante.

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