Perché non possono esistere preti donne nella Chiesa cattolica, ecco il vero motivo che quasi tutti ignorano

Perché non possono esistere preti donne

Uno dei temi caldi in seno alla Chiesa cattolica e spesso soggetto a controversie è l’assenza del sacerdozio femminile. Da sempre infatti siamo abituati a vedere preti solo di sesso maschile a tal punto che anche nel nostro immaginario è così. Sarà capitato di soffermarvisi però e di chiedersi perché non vi siano preti donne, un fatto che oggigiorno potrebbe effettivamente sorprendere. Eppure vi sarebbe una spiegazione in merito che non immaginiamo.

All’interno della Chiesa cattolica vi è il clero diocesano che ha precisi ruoli e funzioni ben specifiche. Si distinguono dunque dai fedeli laici e spesso anche da coloro che hanno preso i voti e appartengono a un ordine religioso. La vocazione di questi ultimi infatti non avrebbe propriamente una funzionalità ma riguarderebbe principalmente lo stile di vita, ricalcato sull’esempio di Gesù. Infatti i frati non possono celebrare la Messa né impartire sacramenti, salvo non aver ricevuto gli ordini sacerdotali. Le donne, pur potendo diventare suore o monache appartenendo a un ordine, in nessun caso potranno invece svolgere determinate funzioni. Questo perché non possono esistere preti donne nella Chiesa cattolica.

Come si diventa sacerdote e cosa fa

Al sacerdote, o più comunemente prete, spettano alcuni compiti. Quello di celebrare la Messa e i sacramenti, ma anche di diffondere la parola del Vangelo e guidare i fedeli. Nel caso sia a capo di una parrocchia, parleremo di parroco. Per diventare sacerdote sarà necessario seguire 8 anni di seminario, al quale si accede dopo alcuni colloqui. Si può entrare in seminario dopo i 18 anni, in caso di un laureato la frequenza si accorcerebbe. Si può entrare a qualunque età.

Al termine, dopo un ulteriore periodo come diaconosi riceverà la consacrazione quale sacerdote da un vescovo. Si potrà così esercitare pienamente la propria mansione, il che comporterebbe anche uno stipendio. Al di sopra del sacerdote, appartenenti sempre alla medesima gerarchia ecclesiastica, vi sono rispettivamente i vescovi, i cardinali e il Papa, capo supremo della Chiesa.

Scopriamo perché non possono esistere preti donne nella Chiesa cattolica

La religione Cristiana nel corso dei secoli ha visto sorgere diversi credi. Credi che, partendo da una base comune, hanno sviluppato però significative differenze. Nelle confessioni protestanti, ad esempio, si ammetterebbe il sacerdozio femminile, a differenza di quanto avviene nella religione cattolica. Una posizione ribadita anche da Papa Francesco, piuttosto inclusivo, nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. In un passo della stessa infatti precisa come il sacerdozio, che celebra l’Eucarestia, sia una sorta di mero servizio a disposizione degli uomini e non indice di superiorità.

La spiegazione dell’esclusione delle donne dal sacerdozio la possiamo trovare nella lettera apostolica di Giovanni Paolo II Ordinatio Sacerdotalis. In quest’ultima si precisa come i sacerdoti rappresenterebbero gli apostoli scelti da Cristo. Avendo quest’ultimo selezionato solo uomini, la Chiesa rispetterebbe tale lascito e non potrebbe fare altrimenti. Lo stesso Papa discenderebbe da San Pietro, sulla cui tomba sorge l’omonima basilica, uno dei 56 posti imperdibili in Italia. Insomma, più che una scelta ideologica si tratterebbe di un mero fatto dottrinale.

Per il resto ricordiamo che la religione cattolica ha avuto fin dagli esordi figure femminili di spicco, basti pensare alla Madonna o alla Maddalena. Al momento dunque la posizione della Chiesa circa il sacerdozio femminile è alquanto ferma, ma mai dire mai.

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