Perchè la Commissione Europea bacchetta l’Italia in materia d’inquinamento atmosferico

inquinamento atmosferico

Un focus per capire perché la Commissione Europea bacchetta l’Italia in materia d’inquinamento atmosferico. La Commissione europea ha avviato una “procedura” contro l’Italia, in materia di controllo dell’inquinamento atmosferico. La notizia è apparsa in una nota Ansa da Bruxelles del 2 luglio 2020. Una materia, questa legata alle polveri sottili, di particolare interesse, specie per le correlazioni che possono determinarsi a livello di patologie a carico dell’apparato respiratorio. Con un nostro precedente focus leggibile qui, si era già posto l’accento, con pubblicazioni alla mano, sulla stretta correlazione esistente tra il livello d’inquinamento e le patologie respiratorie. Vediamo quindi ora di capire perché la Commissione Europea bacchetta l’Italia in materia d’inquinamento atmosferico.

Programma nazionale di controllo

L’Ansa, di cui sopra, rende noto che l’Italia non ha ancora adottato formalmente il proprio programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico. Pertanto la Commissione, ad oggi, non ha ricevuto ancora alcuna comunicazione in merito alla riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici. Una condotta messa all’indice in quanto in aperta violazione della direttiva UE che richiede a tutti gli Stati membri di adottare e presentare programmi ad hoc. Peraltro il termine ultimo per ottemperare all’impegno è venuto in scadenza nel 2019. Nonostante i numerosi solleciti, di cui è sempre la nota Ansa a dare notizia, sembra però che l’Italia non abbia ancora adempiuto a questo obbligo.

Informativa della Commissione Europea

Incrociando questo dato con quanto appare nel sito della Commissione Europea, le valutazioni dei programmi pervenuti dagli altri Stati per il controllo delle emissioni non sembrano comunque eccellenti. Ovvero l’attuazione delle nuove norme europee in materia di qualità dell’aria deve essere implementata e migliorata. Gli Stati membri sono quindi chiamati a intensificare gli sforzi per assicurarsi che i cittadini respirino aria pulita. Qualità dell’aria quindi quale conditio sine qua non, per prevenire malattie respiratorie e morte prematura, proprio a causa della respirazione di aria inquinata.

Le dichiarazioni del commissario europeo

A rendere più esplicita la posizione, sono sopraggiunte anche le dichiarazioni rilasciate da Virginijus Sinkevičius, commissario europeo responsabile per l’ambiente, la pesca e gli oceani. “Abbiamo bisogno di misure più efficaci per ridurre l’inquinamento in numerosi Stati membri. E per far fronte alle emissioni atmosferiche in tutti i settori, compresi l’agricoltura, i trasporti e l’energia. […] Investire in aria più pulita significa investire nella salute dei cittadini, nel nostro clima ed è il punto di partenza di cui la nostra economia ha bisogno. Questo è il pensiero alla base del Green Deal europeo ed è la logica di cui l’ambiente ha bisogno ”.

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